Como, cosa sappiamo del brigadiere che ha sparato al comandante: il ricovero in psichiatria, il giallo delle scritte contro la vittima
Si chiama Antonio Milia il brigadiere dell’arma dei Carabinieri che ha sparato al collega Doriano Furceri per poi barricarsi in caserma ad Asso, nel Comasco. Del cinquantenne che ha esploso almeno tre colpi verso Furceri, si sa che era stato ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale Sant’Anna di Como. Dalle informazioni preliminari si apprende che Milia era rientrato da poco in servizio in seguito alla sua ospedalizzazione e che al momento dell’aggressione si trovava in ferie. Dopo un periodo di convalescenza durato diversi mesi, era stata la Commissione Medico Ospedaliera a considerarlo nuovamente idoneo al servizio. Al suo ritorno, Milia ha trovato come nuovo comandante Furceri, che era stato trasferito ad Asso a febbraio – dopo 17 anni nel comune di Bellano, sulle sponde del lago di Como in provincia di Lecco. Il trasferimento era stato disposto dopo che – a partire da dicembre 2021 – l’uomo si era trovato oggetto di insulti: sui muri della città erano comparse delle scritte contro di lui, che veniva accusato di avere relazioni extraconiugali con diverse donne sposate. Pare che i mariti fossero pronti ad aggredirlo fisicamente. Altre scritte, invece, si riferivano alla moglie di Furceri come una lavoratrice irregolare. Prima che scattasse il trasferimento, il comando provinciale di Lecco aveva reso noto che «i fatti che riguardano il comandante della stazione di Bellano sono al vaglio dell’autorità giudiziaria e sono anche oggetto di un’autonoma inchiesta avviata dall’Arma». Al momento non è noto se le situazioni personali dei due carabinieri – entrambi sposati e padri di tre figli – abbiano contribuito allo scontro tra loro.