Viminale, primo vertice sulle emergenze di Piantedosi: «Sbarchi aumentati del 50%. Allarme sicurezza nelle piazze per la crisi»
Accordi più stretti con i paesi di origine e transito delle migrazioni e rischio strumentalizzazione del malcontento. Matteo Piantedosi, nel suo primo Comitato per l’ordine la sicurezza pubblica, è stato informato dalla polizia di Stato e dalla guardia costiera sui dossier più urgenti sul tavolo del Viminale. Tra questi, il tema sempre presente delle migrazioni, sul quale sembra chiara l’intenzione dell’ex prefetto di Roma che già si è scontrato con le Ong: limitazione alle operazioni di soccorso in mare, contenimento del fenomeno a terra, nei paesi di transito.
La gestione dei flussi migratori
Per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori, il ministero dell’Interno è stato informato sull’aumento degli ingressi. Dall’inizio del 2022 al 26 ottobre scorso ci sono stati 2.044 sbarchi che hanno portato in Italia 79.647 migranti, oltre il 50 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021. A pesare è la perdurante crisi e instabilità in Libia (+75,83 per cento delle partenze), ma un consistente aumento degli arrivi c’è stato anche dalla Tunisia (+25,96 per cento) e dalla Turchia (+43,02 per cento). Piantedosi ha indicato quali saranno le priorità del suo dicastero nella gestione delle ondate migratorie: un’intensificazione degli accordi con i paesi di origine dei migranti e con quelli costieri da cui partono i barconi, e un’intesa con l’Unione europea per la ripartizione degli arrivi. Il Viminale vorrebbe rafforzare i canali di ingresso legali, nella prospettiva di coinvolgere Bruxelles con un sistema di distribuzione a quote in tutti gli Stati membri. Tenuto conto del quadro attuale e degli obiettivi che si pone l’ex prefetto, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane il ministero spiegherà come intende agire.
Il malcontento nelle piazze
Durante l’incontro, tenutosi al ministero e durato due ore e mezza, si è discusso anche di ordine pubblico. Piantedosi ha esposto il timore di una «strumentalizzazione della paura» che potrebbe agitare le piazze. Gli italiani stanno affrontando un generalizzato aumento dei prezzi, dovuto principalmente al caro energia e all’inflazione galoppante. Il rischio, nell’ottica del Viminale, è che le difficoltà si trasformino in rabbia e protesta. Ma dai documenti di analisi previsionale della polizia e dell’intelligence non sono emerse particolari criticità.
Foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI
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