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L’inflazione vola a ottobre: +11,9% su anno. È l’impennata più alta da 38 anni

28 Ottobre 2022 - 11:52 Redazione
L'aumento dei costi colpisce le famiglie: il carrello della spesa peserà il 12,7 per cento di più rispetto a ottobre 2021 (a settembre era cresciuto del 10,9%)

Non ci sono buone notizie in arrivo per le famiglie italiane, che già nei mesi scorsi hanno visto lievitare le loro spese. L’inflazione annuale registrata dall’Istat a ottobre subisce l’impennata più forte dal 1984: +11,9 per cento rispetto a ottobre 2021. E anche il carrello della spesa costerà di più, stabilendo un altro record: +12,7 per cento, un aumento che non si vedeva dal 1983, in linea con il mese precedente. A pesare maggiormente sono i rincari di energia, prodotti alimentari e prodotti per la cura della casa della persona. Tutte spese necessarie per le famiglie, che ora dovranno prestare un’attenzione ancora maggiore per affrontare l’esplosione dei prezzi.

L’inflazione più alta da 38 anni

Secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività al lordo dei tabacchi, registra a ottobre un aumento del 3,5 per cento su base mensile e dell’11,9 per cento su base annua, in crescita rispetto al +8,9% del mese precedente. La forte accelerazione, fa sapere l’istituto di statistica, si deve soprattutto ai prezzi dei beni energetici (da +44,5 per cento di settembre a +73,2 per cento) e, in misura minore, ai prezzi dei beni alimentari, cresciuti da +11,4 per cento a +13,1 per cento. «Bisogna risalire al marzo 1984 per un tendenziale dell’indice generale così alto», scrive nel documento l’Istat. Un record che già era stato infranto nella rilevazione di luglio.

Il carrello della spesa più pesante

Secondo le stime Istat, nel mese di ottobre i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona continuano a crescere, da +10,9 per cento del mese precedente a +12,7 per cento, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +8,4 per cento a +8,9 per cento. I prezzi dei beni alimentari (da +11,4 per cento a +13,1 per cento), sia lavorati sia non lavorati. «È necessario risalire a giugno 1983 per trovare una crescita dei prezzi del carrello della spesa, su base annua, superiore a quella di ottobre», commenta l’Istituto.

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