Conclusa la mobilitazione militare russa, 300 mila rinforzi in Ucraina. Putin: «Nuove armi a chi si dimostra valido»
La mobilitazione parziale per la guerra in Ucraina è conclusa. Ad affermarlo è il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, citato da Interfax, che oggi – venerdì, 28 ottobre – ha riferito al presidente russo Vladimir Putin i risultati dell’operazione annunciata da Mosca il 21 settembre scorso. Per il ministro russo, sono oltre 80 mila i russi che hanno completato il loro addestramento e sono stati inviati al fronte in Ucraina. Tra questi «più di 27 mila imprenditori e 13 mila cittadini hanno espresso il desiderio di compiere il loro dovere e sono stati inviati alle truppe come volontari», ha detto Shoigu, aggiungendo – inoltre – che «l’età media dei cittadini russi mobilitati è di 35 anni». Non solo. «Altri 218 mila», richiamati alle armi dalla Federazione russa «stanno completando l’addestramento». Di questi ultimi – continua Shoigu – «41 mila sono già inquadrati in unità operative sul terreno», raggiungendo così l’obiettivo di 300 mila soldati che il leader del Cremlino avevo definito nel decreto promulgato dopo il suo discorso alla Nazione a fine settembre. Per questo motivo, «non si prevedono altri richiami e le truppe continueranno ad essere integrate solo con volontari e militari sotto contratto», ha concluso il ministro della Difesa russo. La mobilitazione parziale di così tanti soldati era stata giustificata dallo stesso Shoigu – dopo l’annuncio da parte di Putin – come una necessità dettata dal fatto che Mosca non «stava combattendo solo contro l’Ucraina, ma contro l’Occidente intero e la Nato». Giustificazione che era stata confermata anche dallo stesso Zar che – durante il suo discorso alla Nazione – aveva affermato che «L’Occidente» era pronto a «distruggere» la Russia.
Putin: «Nuove armi per le truppe che si dimostrano valide»
Nel frattempo il presidente russo – citato da Interfax – ha annunciato «l’invio di nuove armi per le truppe di terra che si dimostrano valide in azione». Dopo l’annuncio da parte del ministro della Difesa russo relativo alla conclusione della mobilitazione parziale, per Putin ora «i compiti più importanti sono in questo momento: equipaggiamento, addestramento, coesione dei cittadini mobilitati». L’obiettivo è quello di «migliorare in tempi brevi tempo lo sviluppo delle forze armate della Federazione russa», ha detto Putin, che ha inoltre incarico Shoigu di preparare entro dicembre le proposte di miglioramento della forze armate.
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