Farmindustria: «Ecco perché nelle farmacie ci sono sempre meno medicine»
Lucia Aleotti, vicepresidente di Farmindustria, spiega oggi in un’intervista al Quotidiano Nazionale perché nelle farmacie alcuni medicinali sono sempre più introvabili. Attualmente secondo Aifa sono oltre 3 mila i farmaci che non si trovano: mancano antipertensivi, diuretici, neurolettici, antidepressivi e perfino antiepilettici. E scarseggia persino l’ibuprofene. Il primo problema, secondo Aleotti, sono i prezzi: «Tutti i nostri fornitori, dalle materie prime, ai trasporti, ai materiali di confezionamento hanno aumentato pesantemente i prezzi nei nostri confronti. A questi si somma il rincaro esorbitante dell’energia del 600% rispetto a un anno fa, e la svalutazione dell’euro rispetto al dollaro, moneta con la quale si pagano i principi attivi che provengono per l’80% dall’Asia». I costi il settore farmaceutico non li può recuperare alzando i prezzi: «I prezzi dei medicinali con prescrizione sono stati negoziati anni fa con lo Stato. E sono immodificabili se non al ribasso. Il che aiuta il Servizio Sanitario Nazionale e i pazienti. Ma rischia di far saltare alcune produzioni e alcune imprese, schiacciate da questo effetto tenaglia perverso». Infine Farmindustria punta il dito conto il sistema regionale: «È così frammentato che certo non facilita gli investimenti. Credo che in materia di sanità le Regioni si siano spinte fino a dove forse il legislatore non aveva previsto che arrivassero. Creando di fatto discriminazioni fra gli italiani, visto che ognuno ha praticamente un sistema sanitario diverso a seconda di dove vive». Bisogna intervenire? «A mio avviso non è questo il diritto alla Salute previsto, per tutti, dalla nostra Costituzione».