Ergastolo ostativo, la bozza del nuovo decreto legge: «Benefici ai condannati solo con stop ai legami con i clan e risarcimento danni alle vittime»
Nel Consiglio dei ministri previsto per domani, 31 ottobre, anche un decreto legge sull’ergastolo ostativo. La bozza del dl all’esame del Cdm contiene le condizioni necessarie affinché i condannati per reati di mafia e terrorismo che non collaborano con la giustizia arrivino a ottenere i benefici penitenziari. Per il lavoro all’esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione, i detenuti dovranno dimostrare «l’adempimento delle obbligazioni civili e degli obblighi di riparazione pecuniaria conseguenti alla condanna o l’assoluta impossibilità di tale adempimento». Dovranno cioè aver riparato il danno alle loro vittime. Tra le altre condizioni c’è anche il dover dimostrare di «aver reciso i collegamenti con le loro organizzazioni», allegando «elementi specifici» che possano testimoniare quanto dichiarato. Gli elementi dimostrativi richiesti dalla bozza devono essere «diversi e ulteriori rispetto alla regolare condotta carceraria e alla partecipazione del detenuto al percorso rieducativo», e devono consentire «di escludere l’attualità di collegamenti, anche indiretti o tramite terzi, con il contesto nel quale il reato è stato commesso». Il Consiglio dei ministri sarà chiamato ad approvare anche la parte del dl in cui si stabilisce che al fine della concessione dei benefìci «il giudice di sorveglianza deve accertare anche la sussistenza di iniziative dell’interessato a favore delle vittime, sia nelle forme risarcitorie che in quelle della giustizia riparativa». La bozza è composta in tutto da 7 articoli, compreso quello che sposta al 30 dicembre l’entrata in vigore della riforma Cartabia sulla giustizia.
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