Elezioni in Israele, exit poll: a Netanyahu maggioranza risicata, sconfitto Lapid
Alle 22 locali, chiuse le urne delle elezioni legislative israeliane. I due principali contendenti sono il premier uscente Yair Lapid e il leader di destra Benjamin Netanyahu. Dai primi exit poll diffusi dalle tv nazionali, sembrerebbe in testa per un soffio il Likud di Netanyahu. I dati diffusi da Canale 12 gli attribuiscono 30 seggi alla Knesset. Lapid, invece avrebbe raccolto 24 seggi. La coalizione di Netanyahu, sempre secondo lo stesso exit poll, otterrebbe 61 seggi su 120 della Knesset. Gli exit poll di Canale 11 e Canale 13, invece, affibbiano 62 seggi al blocco di destra, contro i 54 della coalizione di centro che sostiene Lapid. I sondaggi effettuati all’uscita dalle urne sono concordi nell’attribuire a Itamar Ben Gvir, leader del partito di destra radicale Sionismo religioso, un exploit: sarebbero almeno 14 i seggi attribuiti alla sua lista. La lista araba nazionalista Balad, poi, secondo l’exit poll di Canale 12, non sarebbe riuscita a superare la soglia di sbarramento. Tuttavia, invitano alla cautela dallo staff di Balad: la situazione potrebbe mutare, dicono, «la meta non è tanto lontana». Sempre secondo il sondaggio di Canale 12, sarebbe fuori dalla Knesset anche la lista nazional-religiosa ebraica Bait Yehudi di Ayelet Shaked. I risultati reali arriveranno nel corso della nottata.
I dati sull’affluenza
Prima della chiusura dei seggi, il premier Lapid e il leader dell’opposizione Netanyahu parlavano di un testa a testa tra i due partiti. «Abbiamo ricevuto dati dall’intero Paese. Non sorprende che siamo molto, molto vicini, a un soffio» ha dichiarato Lapid, in un video diffuso sui social a poche ore dalla chiusura dei seggi. «Siamo in un pareggio con Lapid. La gara è molto serrata» ha affermato invece Netanyahu. Alle 18 ora locale, intanto, il Comitato elettorale ha registrato un livello molto elevato di affluenza, pari al 57,7%, la più alta dal 1999. Alle 20 la percentuale è salita al 66.3% del corpo elettorale, ovvero più del 5.4% rispetto alla stessa ora delle ultime elezioni del marzo del 2021. I cittadini aventi diritto di voto sono circa 6,7 milioni, chiamati alle urne dalle 7 alle 22, orario israeliano, un’ora in anticipo rispetto all’Italia. Un esercito di 18 mila agenti delle forze di sicurezza ha vegliato sul rispetto dell’ordine pubblico. Per il timore di possibili attentati, inoltre, sono stati chiusi i valichi con la Cisgiordania. I seggi aperti sono stati 12.500, con circa 40 liste che hanno presentato dei candidati. Più o meno un terzo di esse ha la possibilità di superare la soglia di ingresso alla Knesset.