Decreto anti-rave, il ministro Piantedosi ai sindacati: «Appoggerò le modifiche»
Al termine della riunione avvenuta nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre tra il ministro dell’interno Matteo Piantedosi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil sul decreto anti-rave, su cui nei giorni scorsi si sono sollevate perplessità sul raggio d’azione, il neo inquilino del Viminale ha affermato che «in sede parlamentare» appoggerà «qualsiasi modifica al testo normativo indirizzata nel senso di meglio precisare, qualora lo si ritenga necessario, i confini della nuova fattispecie penale». Piantedosi ha sottolineato che «nella prospettiva di incidere efficacemente sul profilo della deterrenza, il punto nodale delle nuove misure è la confisca obbligatoria del materiale utilizzato per lo svolgimento dei rave party». Dopo aver accettato la richiesta di incontro con i segretari della Cgil, Maurizio Landini, Cisl, Luigi Sbarra e Uil, Pierpaolo Bombardieri, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al termine della riunione di questo pomeriggio al Viminale ha ribadito che «l’applicazione delle recenti misure adottate dal Governo è limitata alla specifica ipotesi della organizzazione dei rave party e che le nuove disposizioni non intaccano in nessun modo i diritti costituzionalmente garantiti, come quello di manifestare». Tempestiva la risposta dei sindacati, che dopo aver espresso «preoccupazioni e perplessità», sul decreto anti-rave, hanno riferito di aver «ricevuto rassicurazioni» sul fatto che il ministro dell’interno si impegnerà ad appoggiare modifiche nel testo del decreto stesso al fine di evitare ogni dubbio interpretativo. Nonostante le rassicurazioni, però, il segretario generale della Cgil ha chiesto – dopo l’incontro con il ministro dell’Interno – «il ritiro della norma» poiché, per Maurizio Landini, «già esistono norme adeguate a rispondere alle preoccupazioni del governo» sul fronte dei rave.
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