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La storia di Daniele, suicida dopo aver scoperto che la sua “fidanzata virtuale” era un uomo di 64 anni

04 Novembre 2022 - 09:48 Redazione
La procura ha chiesto l'archiviazione del caso, ma la famiglia chiede giustizia

Daniele, un ragazzo 24enne di Forlì, si è suicidato impiccandosi nella sua stanza di casa dopo aver scoperto che quella che credeva essere la sua fidanzata virtuale era invece un uomo di 64 anni. «Mio figlio non aveva mai parlato con me di questa storia, non sapevamo niente. Mesi fa, mio figlio più piccolo mi disse: “Daniele ha una storia con una certa Irene, che studia giurisprudenza a Pesaro”. Ma è finita lì. Tutto il resto l’ho scoperto quando i carabinieri mi hanno ridato il suo telefono, una settimana dopo averlo trovato in casa impiccato», ha raccontato il padre del giovane, che si è ucciso il 23 settembre 2021. Ora, la famiglia ha denunciato l’uomo dietro il profilo dell’inesistente Irene. Il padre ha raccontato che dopo la morte del figlio ha controllato il cellulare di Daniele, dove ha trovato un mondo parallelo. Oltre alla finta fidanzata, il ragazzo parlava anche con una presunta amica di Irene e con Brahim, che si presentava come il Irene.

«Ha continuato anche dopo la morte di Daniele»

Dietro a tutti loro c’era in realtà sempre il 64enne che in un servizio delle Iene ha tentato di difendersi dicendo: «Se quel ragazzo aveva problemi di testa non è colpa mia». Poi, sollecitato sul perché di questa messinscena ha detto: «È stato uno scherzo durato un bel po’». Il padre di Daniele ha riferito che anche dopo la morte del giovane, l’uomo avrebbe continuato a fare lo stesso gioco con atre persone, con lo stesso metodo e con lo stesso nome: Irene Martini. Dopo che i genitori gli hanno fatto causa, la procura a giugno ha chiesto l’archiviazione. «È stato condannato per la sostituzione di persona, per una pena pecuniaria di 825 euro. Ma vi sembra giusto?», denuncia il padre. E aggiunge: «Non capisco perché tutti stiano capendo che la cosa è di una gravità pazzesca meno la procura. I maltrattamenti sono palesi».

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