Carlo Nordio lo giura sulla testa dei suoi gatti: «Riformerò il Codice Mussolini»
È in vena di grandi promesse il guardasigilli Carlo Nordio. E nella sua prima intervista da ministro della Giustizia ne fa una solenne: riformerà il Codice Mussolini. Talmente solenne che, sollecitato da Liana Milella su Repubblica, si prende la responsabilità di giurare che lo farà «sulla testa dei suoi gatti Rufus e Romeo». Nordio dice che con la premier Giorgia Meloni sta lavorando a una riforma «garantista» della giustizia. «Siamo entrambi convinti che il garantismo significhi da un lato l’affermazione della presunzione d’innocenza e dall’altro la certezza della pena. Certo, io ho sempre enfatizzato più il primo aspetto, e FdI il secondo, ma il risultato algebrico è uguale». Nordio difende il decreto anti-rave spiegando che la sua è una tattica: «Il diritto di manifestare non c’entra nulla. Qui si parla di invasione arbitraria di terreni ed edifici altrui, per di più con pericoli imminenti. La norma può esser perfezionata, ma a nessuno piacerebbe che così tante persone entrassero senza permesso in casa mettendo a rischio salute e incolumità propria e altrui. Quanto al mio amore per la lingua francese, esiste un principio: ‘reculer (retrocedere, ndr) pour mieux avancer’. Con questa norma abbiamo inteso dare un segnale di ferma e severa legalità. Prossimamente daremo quelli di tutela dei diritti dei cittadini per quanto riguarda la loro libertà, onore e riservatezza in tutte le fasi del procedimento penale». E dice che va bene anche la norma sull’ergastolo ostativo: «Se un criminale si ostina a rimanere tale anche in carcere, non possiamo essere più misericordiosi del Signore, che esige un minimo di redenzione. Sarebbe un atto di arroganza blasfema. E così è per l’ergastolo ostativo. Dove sarà il giudice a decidere, proprio perché è stato eliminato l’automatismo, secondo le indicazioni della Corte». Infine, il giuramento su Rufus e Romeo: «E considerando l’affetto che ho per loro ci può credere. Riuscirò a riformare il codice penale firmato da Mussolini in senso liberale con la pena proporzionata al crimine secondo la Costituzione».
Leggi anche:
- Decreto anti-rave, scintille nella maggioranza. Il ministro Nordio: «Non tocca il diritto di espressione». Mulè (FI): «Va corretto: presenteremo emendamenti»
- Governo, Nordio: «Le carceri sono la mia priorità. La pena non deve espiata solo in cella»
- Incontro Cartabia-Nordio, il ministro della Giustizia: «Buona la direzione assunta nelle riforme. Pena non coincide con carcere»
- Carlo Nordio, il pm delle Brigate Rosse e del Mose diventa ministro della Giustizia
- Nordio dopo il vertice con Berlusconi: «Sono pronto a fare il ministro della Giustizia»