Roma, al corteo per la Pace Conte attacca: «Crosetto non mandi armi senza il Parlamento» – Foto e Video
Sindacati, associazioni e cittadini in marcia per la pace. Oggi, 5 novembre, va in scena a Roma, da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni, la grande manifestazione indetta dalla piattaforma di associazioni “Europe for Peace-Cessate il fuoco subito”, per chiedere la fine di tutte le ostilità e le guerre. Il corteo, promosso tra gli altri da Cgil, Cisl e Uil, Arci, Acli, Anpi, Comunità di Sant’Egidio, Libera, Emergency, era stato annunciato da Giuseppe Conte un mese fa. Nonostante la presenza di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, l’evento si propone privo di bandiere: il leader pentastellato aveva esortato, lo scorso 7 ottobre, anche gli elettori del centrodestra a unirsi alla causa. «La pace non ha colori», aveva spiegato aggiungendo la sua volontà di vedere in piazza «una manifestazione aperta a tutti i cittadini che nutrono forte preoccupazione per il crinale che il conflitto in Ucraina sta prendendo, esponendoci al rischio nucleare. Mentre il tema di un negoziato di pace sembra relegato sullo sfondo».
All’appuntamento fissato alle 12 in piazza della Repubblica, a Roma, si è presentata una folla di persone che chiede a gran voce lo stop al conflitto militare in Ucraina. In molti hanno raggiunto la Capitale da fuori: Trani, Milano, Bologna. In alto, a fianco delle bandiere arcobaleno, sventolano alcune sigle: quelle dei sindacati confederali, ma anche Emergency, la Comunità di Sant’Egidio, Arci.
Uno striscione con su scritto ‘pace’ in dieci lingue e tante bandiere arcobaleno si trova in piazza della Repubblica, da dove partirà il corteo Europe for peace, promosso da sindacati, oltre 500 sigle di associazioni e organizzazioni.
Alcuni manifestanti stanno intonando “Bella Ciao“. In piazza molti giovani e bandiere dell’Ucraina. Tra i primi ad arrivare Giuseppe Conte. «Oggi qui non ci sono bandiere ma cittadini che dicono al governo che vogliamo il negoziato di pace, che la strategia finora seguita non funziona: qui c’è la maggioranza silenziosa del paese», ha detto il leader M5s al suo arrivo in piazza. E ancora: «Il ministro Crosetto ha annunciato che sta preparando il sesto invio. Bene, noi gli diciamo che visto che è stata votata una risoluzione che impone al governo di avere un confronto in Parlamento, non si azzardi questo governo a fare un ulteriore invio di armi senza venire a confrontarsi in Parlamento».
La partenza del corteo per la Pace e i cori anti-Putin: «In galera»
È partito verso le 13 il corteo della manifestazione per la pace che da piazza della Repubblica, passando per via Terme di Diocleziano, via Cavour, piazza Esquilino, via Merulana raggiungerà piazza di Porta San Giovanni. In apertura lo striscione Europe for Peace, portato dagli scout e dai ragazzi della Comunità di Sant’Egidio, mentre a seguire i rappresentanti delle organizzazioni promotrici e delle istituzioni, tra cui i sindaci, presidenti di regione e province. Anche il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri, è presente alla manifestazione. «È importantissimo essere qui per la pace a fianco del popolo Ucraino contro la guerra di Putin per far prevalere la pace e il diritto». Dello stesso parere anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini. «Noi siamo contro chi ha voluto la guerra, cioè Putin. In sostegno del popolo ucraino. Non possiamo però rassegnarci alla guerra, perché il rischio di un conflitto nucleare è concreto». Tra i partecipanti, il segretario del Pd Enrico Letta. «Siamo a nostro agio – ha detto Letta – in una piazza che chiede pace e per noi pace vuol dire la fine dell’invasione russa. Questo è il punto centrale, la fine dell’invasione della Russia».
Moltissimi i manifesti e gli striscioni per chiedere un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Al corteo anche una bandiera della pace lunga 50 metri e sorretta da centinaia di persone: si tratta dell’iniziativa del Comitato per la Marcia di Perugia-Assisi, uno dei promotori della manifestazione. I manifestanti hanno inoltre intonato diversi cori, tra questi quelli anti-Putin. «In galera», urlano gli attivisti in corteo riferendosi al leader del Cremlino. Tanti anche i cori contro l’Alleanza Atlantica. «Né con Putin, né con la Nato».
L’arrivo a piazza San Giovanni a Roma
È arrivato a piazza San Giovanni il corteo per la pace, dove sono iniziati i primi interventi degli organizzatori della manifestazione. «Il nostro grido è più forte del fragore delle bombe, il nostro grido sarà più forte se arriverà anche in altre piazze d’Europa. In questi mesi di delirio mortale è stato infranto il tabù: per la prima volta si parla di guerra atomica come una possibilità reale. La Federazione Russa è responsabile del massacro in corso: basta sangue, basta odio», ha iniziato così il suo intervento dal palco il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo. «Questa piazza», ha continuato il presidente dell’Acli – «è la voce della Pace. La guerra è il male che ricorre nella storia e ci corrode. Da quando la Russia si è assunta la responsabilità di invadere un paese sovrano, l’Ucraina e innescare la spirale di odio e di violenza, siamo stati tutti inghiottiti dal senso di impotenza e smarrimento». E infine la richiesta all’Italia e all’Unione europea di assumersi «la responsabilità di un dialogo per un cessate il fuoco e di non investire in armi ma in cooperazione e sviluppo».
Foto e video di Ludovica Di Ridolfi per Open
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