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Moratti con Renzi e Calenda terremota il centrosinistra lombardo. Il M5s al Pd: «O con noi o con loro»

06 Novembre 2022 - 17:47 Giovanni Ruggiero
Da Sinistra italiana è già partito l'appello ai grillini, perché si lavori a un programma comune. Ma il M5s impone una scelta drastica nella coalizione: «Vi avevamo avvertiti su Calenda»

La bagarre nel centrosinistra dopo l’annuncio della candidatura di Letizia Moratti a presidente della Lombardia per il Terzo polo è già iniziata. Nella coalizione si parla ormai di spaccatura di fatto, a cominciare dal segretario regionale Vinicio Peluffo che, dopo aver proposto le primarie di coalizione per scegliere il nome comune da sostenere nel centrosinistra «più largo possibile», ribadisce: «Rimane il fatto che noi Letizia Moratti non la sosteniamo». Per Peluffo, la mossa di Carlo Calenda e Matteo Renzi vuol dire solo un addio all’alleanza: «Sono loro che si chiamano fuori, non dipende da noi. Loro devono sedersi a un tavolo e discutere». Ben più tranchant è la posizione di Sinistra italiana, che considera i leader del Terzo polo «non più interessati a contendere al centrodestra il governo della Lombardia». Ed è dal segretario lombardo di SI Paolo Matteucci che parte l’appello al M5s: «Ci rivolgiamo a loro: si opti per un programma ambiziosamente alternativo e un profilo di candidatura che lo rappresenti e sia in grado di recuperare i tanti cittadini lombardi che sfiduciati si astengono».

Le condizioni del M5s

Dal canto loro, i grillini rivendicano di aver già avvertito il centrosinistra sul rischio di accogliere Azione nell’alleanza: «Non siamo noi ad aver lasciato la porta aperta per così tante settimane a gruppi come Azione – dice il capogruppo al Pirellone Nicola Di Marco – Avevamo detto che il rischio era che si ripetesse quello che è successo a luglio, con Calenda che sbatte la porta al Pd e le forze progressiste che se ne vanno ognuno per la propria strada». A questo punto per Di Marco non c’è una via d’uscita per il resto del centrosinistra, se non quella di decidere da che parte stare: «Se c’è qualcuno che ci vuole seguire sui nostri temi e battaglie all’opposizione siamo disponibili, ma se qualcuno oggi vuole parlare con noi e domani con chi vuole candidare Moratti allora non siamo disponibili a dialogare».

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