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Ong, il Pd all’attacco del governo. Letta: «A Catania scelte contrarie al diritto». Zan: «Piantedosi è come il peggior Salvini»

06 Novembre 2022 - 12:39 Redazione
La Humanity 1 non ha potuto sbarcare tutti i migranti a bordo. La rabbia di Soumahoro: «Il governo scelga se stare con Orban o dall'altra parte»

Mentre la nave della Ong Humanity Sos è ancora al porto di Catania con 35 migranti a bordo – dopo aver avuto dalle autorità italiane il permesso di sbarcarne solo 144, ritenuti – il Partito democratico critica aspramente la linea del governo Meloni sulla gestione della vicenda. «Il carico residuale e lo sbarco selettivo. Linguaggio inaccettabile per scelte a Catania ancor più inaccettabili, contrarie ai principi di umanità e alle regole internazionali», denuncia il segretario Enrico Letta. Il deputato Alessandro Zan attacca invece direttamente il ministro dell’Interno: «Da Piantedosi, come alto funzionario dello Stato, ci si aspettava autonomia ed equilibrio. Invece la vicenda di Humanity 1 dimostra che specula sulle vite dei migranti come il peggior Salvini faceva dal Papeete. Che vergogna». Anche la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani interviene, chiedendo a Piantedosi di riferire in parlamento: «Il governo deve rispondere di una gestione inaccettabile. Scelte che sembrano illegittime, in violazione del diritto internazionale e inaccettabili dal punto di vista umanitario».

Aboubakar Soumahoro è al porto di Catania per documentare quanto sta accadendo. Il deputato di Verdi e Sinistra italiana aveva annunciato che sarebbe salito a bordo della nave se il governo non avesse fatto sbarcare le persone a bordo e ora ha chiesto l’intervento del presidente della Repubblica. «La Costituzione non può essere utilizzata come un campo da ping pong, il governo deve uscire dalle sue contraddizioni: o sta con Orban o sta dall’altra parte», ha detto Soumahoro, che ha denunciato denuncia l’assenza di mediatori culturali e di psicologi a bordo della nave durante l’ispezione, «un pool di avvocati sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo, non partiranno, perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale».

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