«Bilal non ha 14 anni, deve tornare in comunità»: il Tribunale per i minori scarcera il baby rapinatore di Milano
Non c’è alcuna certezza che Bilal, il ragazzino di origini marocchine autore di ripetuti furti e rapine nella stazione centrale di Milano, abbia 14 anni, e così i giudici del Tribunale per i minori hanno imposto la sua scarcerazione dal Cpa di Torino. Bilal è tornato in comunità, con una misura di sicurezza per impedire che si allontani nuovamente dalla struttura, perché l’ultimo accertamento medico legale a cui è stato sottoposto dal laboratorio di Antropologia e odontologia forense dell’università degli Studi di Milano non è stato in grado sciogliere il dubbio sulla sua età. Il minore avrebbe poco più di 13 anni secondo la perizia, e quindi rimane non imputabile. Il ragazzo era stato fermato almeno quattro volte, senza documenti, per aver derubato dei turisti in altrettante occasioni. Ogni volta era stato poi rilasciato o affidato a strutture per minori, dalle quali è sempre scappato. Il 20 ottobre scorso era stato arrestato assieme a un complice, un 16enne cittadino del Marocco con il quale aveva aggredito due italiani di 20 e 31 anni strappando loro una collanina d’oro. Per gli esami ossei e dentari Bilal avrebbe avuto intorno ai 14 anni – non 12 come inizialmente ritenuto – e quindi sarebbe stato imputabile. Il gip di Milano, su richiesta della Procura, aveva convalidato l’arresto, disponendo ulteriori accertamenti che hanno però dato un esito diverso.
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