Fame d’Amore, la docuserie torna sulla Rai e apre al racconto dei problemi mentali tra i giovani. «Emergenza impossibile da ignorare»
L’emergenza sulla salute mentale tra le nuove generazioni continua a essere il vaso di pandora che la pandemia da Covid-19 è stata in grado di scoperchiare, sebbene troppo spesso silenziata. Quando le percentuali di disagio psichico tra adolescenti e giovani adulti non fanno che aumentare, è responsabilità degli adulti capirne a fondo le ragioni, abbattendo i muri di silenzi e tabù che finora li hanno separati da una generazione che soffre in silenzio. Una sfida che anche quest’anno la docuserie Fame d’Amore condotta da Francesca Fialdini ha deciso di accogliere, allargando gli orizzonti del racconto oltre i disturbi alimentari e aggiungendo, in occasione della quarta edizione, la trattazione di quei malesseri psichici attualmente presenti in percentuali mai viste prima tra i più giovani. Il 25% di loro soffre di depressione, il 20,5% di ansia, il numero di ragazze e ragazzi che commettono atti di autolesionismo o che tentano il suicidio è aumentato del 45%. Una realtà che si accosta alla seconda causa di mortalità tra i giovani in Italia, solo dopo gli incidenti stradali, e cioè all’epidemia dei disturbi dell’alimentazione, esplosa nei lockdown causa Covid e che Open ha scelto di raccontare nel suo web reportage Anime Affamate.
Ritiro sociale, incongruenza di genere e disturbi della personalità tra i nuovi temi
Nel mondo un individuo su tre soffre di un disturbo mentale. Diciassette milioni di persone, solo in Italia. Si ammalano principalmente i giovani: tre volte su quattro, i primi sintomi compaiono entro i 25 anni di età. Numeri che non possono essere più trascurati e che anche la Tv ha deciso di raccontare, mirando a un esercizio di sensibilizzazione di cui si ha ancora urgente bisogno. Dal 7 novembre in seconda serata su Rai3 la docuserie propone dunque un nuovo ciclo di serate sulla salute mentale dei giovani. Tra i temi affrontati anche i disturbi della personalità, le dipendenze da droghe o farmaci, le forme di ritiro sociale come l’hikikomori, l’incongruenza di genere. Nuovi percorsi narrativi che convergono però sotto l’ormai conosciuto titolo Fame d’amore, a ricordare di come la lotta quotidiana verso la guarigione sia la ricerca di un amore per se stessi e per la vita da riconquistare. In ogni tappa del racconto anche il confronto con i pazienti, le loro famiglie, i medici e gli staff di supporto, protagonisti di lotte che sperano di trasformare in grandi vittorie.
Leggi anche:
- «Anime affamate», il reportage di Open sui disturbi alimentari domani in anteprima alla Camera dei deputati
- Istat, raddoppiano gli adolescenti insoddisfatti dalla vita: «Peggiorata la salute mentale tra i 14-19enni»
- Covid e salute mentale, raddoppiati i ricoveri per tentato suicidio tra gli adolescenti al Bambino Gesù di Roma