Dopo Salvini, anche Forza Italia accelera per il ponte sullo Stretto: Ronzulli deposita un ddl per inserirlo nell’elenco delle «opere prioritarie»
Alla vigilia del vertice convocato a Roma dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, al quale parteciperanno il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e l’omologo della Sicilia, Renato Schifani, è Licia Ronzulli a riportare l’attenzione sul progetto del ponte sullo Stretto. La capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama deposita un disegno di legge in cui chiede di inserire la costruzione del ponte «nell’elenco delle opere prioritarie per lo sviluppo del Paese». La senatrice, sottolineando che la realizzazione dell’infrastruttura permetterà di «creare oltre 100 mila posti di lavoro», propone la nomina di un commissario e di agire in deroga al codice dei contratti pubblici. Superando, riporta l’agenzia Dire che ha visionato il testo del ddl numero 277, «i vincoli burocratico-normativi che, di norma rallentano o bloccano la realizzazione delle opere pubbliche in Italia».
Firmato anche da un altro senatore di Forza Italia, Adriano Paroli, il disegno di legge recita al primo comma: «Il ricorso alla disciplina derogatoria appare giustificato dalla necessità di realizzare un’infrastruttura importante, quale è il ponte sullo Stretto, facilitando in chiave semplificatrice il rilancio degli investimenti da e per il Sud d’Italia». Forza Italia scalda gli zoccoli del vecchio cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi e sceglie di affiancarsi a Salvini nella sfida per realizzare la grande opera. Sfida che, al momento, non sembra appassionare Giorgia Meloni. Se la presidente del Consiglio tace, il suo sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, spegne gli entusiasmi sul ponte: «È una visione mirifica di Salvini, non si farà mai». Il ddl che porta la firma di Ronzulli ripropone lo stesso testo presentato lo scorso maggio – ma mai assegnato in commissione – da un’altra senatrice di Forza Italia, Gelsomina Vono.
Nella presentazione del ddl, si legge: «La Sicilia e la Calabria, e più in generale il Mezzogiorno, scontano un ritardo infrastrutturale non più tollerabile in un mondo globalizzato in cui le persone e le merci viaggiano a velocità una volta inimmaginabili. L’esperienza della ricostruzione del ponte di Genova dopo il crollo del ponte Morandi ha mostrato all’Italia e al mondo una strada concreta per realizzare un’opera in tempi rapidi e consegnarla al suo pieno utilizzo a vantaggio del territorio ligure e dell’economia di tutto il Paese». Poi, sostiene Ronzulli, «il ponte sullo Stretto rappresenta un’infrastruttura fondamentale per il futuro dell’Italia, per unire il Mediterraneo all’Europa. Ora è opportuno adottare procedure, se necessario commissariali, che superino i vincoli burocratici e la stratificazione normativa che rallentano o bloccano la realizzazione delle opere pubbliche».
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