Ombre russe sul voto Usa, il manager fedelissimo di Putin: «Abbiamo interferito e continueremo a farlo»
Continuano le ingerenze russe nella politica americana a meno di 48 ore dalle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. La conferma è arrivata da Yevgeny Prigozhin, detto lo «chef di Putin», che ha affermato di aver «interferito» e di continuare a farlo «in modo accurato, preciso, chirurgico, in un modo che è unico per Mosca». Interferenze che sembrerebbero finalizzate a far deragliare la linea del presidente in carica Joe Biden a sostegno dell’Ucraina. Il New York Times ha dimostrato infatti che nei nei mesi precedenti alle elezioni di metà mandato – che si terranno martedì 8 novembre – sono stati riattivati account falsi per prendere di mira i candidati democratici in particolare degli Stati in bilico come Ohio, Arizona e Pennsylvania, nonché l’inquilino della Casa Bianca. Ma non solo. Per il quotidiano statunitense i profili fake avrebbero contribuito a fomentare la rabbia degli elettori conservatori e minare così la fiducia nel sistema elettorale americano. Quest’anno però, rispetto alle scorse elezioni presidenziali ci sarebbe un altro obiettivo: contestare gli aiuti militari a Kiev usando i soldi dei contribuenti. «È chiaro che stanno cercando di far tagliare gli aiuti e i fondi all’Ucraina», ha dichiarato al Nyt un ex soldato dell’esercito e funzionario del Pentagono, addetto alle operazioni informatiche. Il mese scorso, il Federal Bureau of Investigation e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency avevano lanciato un allarme sulla minaccia della disinformazione diffusa da «canali mediatici del dark web, riviste online, applicazioni di messaggistica, siti web contraffatti, e-mail, messaggi di testo e false personalità online». Minacce che vedono tra i principali responsabili – riporta il quotidiano americano – la Internet Research Agency dell’oligarca Yevgeny Prigozhin, lo «Chef di Putin».
Chi è lo «Chef di Putin»
Yevgeny Prigozhin, miliardario pietroburghese proprietario di numerosi ristoranti e di una società di catering, è infatti un convinto sostenitore dell’invasione russa in Ucraina: a capo del network di mercenari del Wagner Group, a inizio ottobre aveva chiesto ai deputati della Duma di unirsi ai soldati che combattono in Ucraina e costretto i detenuti ad arruolarsi nel conflitto. Prigozhin è sottoposto a sanzioni statunitensi per il suo presunto ruolo nell’ingerenza nelle elezioni presidenziali del 2016.
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