No! Bolsonaro non ha indetto la mobilitazione delle forze armate brasiliane dopo la sconfitta alle elezioni
Lo scorso 31 ottobre, Luiz Inacio Lula da Silva ha vinto le elezioni in Brasile, ottenendo così il terzo mandato della sua carriera. Tuttavia il presidente uscente Jair Bolsonaro non sembra averla presa benissimo, rimanendo in silenzio per ben due giorni prima di rompere il silenzio con una conferenza pubblica dal Palacio do Planalto a Brasilia in cui non ha citato il suo avversario politico e non ha riconosciuto esplicitamente la sua vittoria. Adesso, i sostenitori del candidato sconfitto urlano alla «frode» che sarebbe stata commessa alle urne.
Per chi ha fretta:
- Un tweet diventato virale lanciava una notizia: Bolsonaro, secondo cui alle ultime elezioni brasiliane era avvenuta una “scandalosa frode”, ha indetto la mobilitazione delle forze armate nel Paese per ribaltare il risultato
- Il post sembrava provenire da una testata affidabile
- In realtà però era il profilo di un utente che aveva provato ad appropriarsi della credibilità di un sito argentino per diffondere vera e propria disinformazione
- La notizia che ha allarmato i social risulta priva di qualsiasi fondamento
Analisi
«IL COMANDANTE IN CAPO DELLE FORZE ARMATE BRASILIANA HA DENUNCIATO LA VERGOGNOSA FRODE NELLE ELEZIONI DEL 2022». Con questo urlo di indignazione, diversi utenti rilanciano lo screen di un tweet. Nel post si legge, tradotto dallo spagnolo: «Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, afferma di avere le prove di una scandalosa frode e ha annunciato la mobilitazione delle forze armate nel Paese». «LE ELEZIONI SARANNO CONTENUTE, E GLI AUTORI DELLA FRODE SARANNO GIUDIZIATI SOTTO LA GIUSTIZIA MILITARE PER “ALTO TRADIMENTO”. LA TEMPESTA È SU NOI», esultano i suoi sostenitori.
La fonte citata è un presunto post della testata argentina Clarìn. Però qualcosa non torna. A ben vedere, l’username visualizzabile è @clarinlacom. Il profilo Twitter ufficiale della testata, che può vantare 3.4 milioni di follower, presenta invece un nome utente quasi identico e tuttavia diverso: @clarincom. Manca dunque un “la” di troppo, inserito maliziosamente per appropriarsi dell’immagine di una fonte affidabile. Quando in questa notizia di affidabile c’è ben poco.
Il post originale che riportava la notizia della mobilitazione delle forze armate brasiliane conta oltre 20mila likes e quasi 7mila retweets. Se oggi cerchiamo il nome utente che ha avuto così successo, però, approdiamo su una pagina che dice: «l’account @clarinlacom non esiste». Chi ha avuto l’idea di inventare la notizia creando disinformazione, ha anche pensato di cambiare il nome del profilo una volta che la bufala è venuta a galla. Adesso infatti il nome che si legge è Carlos Nasserna. Nella sua bio si legge: «Prima di tutto, sto con la gente. Destra popolare. Liberalismo muscolare o decadenza».
Le prove del suo doloso coinvolgimento rimangono anche dopo che ha provato, come si vede, a cambiare il suo nickname in @NassorDoBrasil. A smascherare il fatto che abbia provato a fingersi intenzionalmente una rivista conosciuta per diventare virale, intervengono i commenti sotto al post, nel quale figura ancora il nome originario.
Tra l’altro, il post è stato salvato su Archive.ph nella sua forma originaria. Copiando e incollando l’url visibile in alto sulla barra di ricerca, veniamo ricondotti proprio sul profilo di @NassorDoBrasil.
Con una capriola retorica, tale Carlos (prima Clarinlacom) ha poi provato a far passare il suo tentativo di disinformazione come un esperimento sociale per testare la credulità della gente. Adesso, se apriamo il post, vediamo come si vanta di aver fatto cadere nella trappola anche diversi giornalisti internazionali.
Un ultimo dato: al momento della pubblicazione del tweet virale, Bolsonaro non aveva parlato pubblicamente del risultato delle elezioni del 30 ottobre. Mentre il tweet faceva il giro del web, lo scorso 1° novembre, il politico stava incontrando il suo gabinetto al Palacio de la Alvorada, la residenza presidenziale. Alle 19:40 GMT, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha ringraziato i suoi elettori e ha detto: “Come presidente della Repubblica e cittadino, continuerò a rispettare tutti i comandamenti della nostra Costituzione”. Bolsonaro ha “autorizzato” l’inizio del “processo di transizione” con la squadra di Lula, ha affermato dopo il discorso il suo capo di gabinetto, Ciro Nogueira.
Conclusioni
Bolsonaro non ha indetto la mobilitazione armata delle forze armate brasiliane per rispondere alla “scandalosa frode” delle ultime elezioni. La notizia parte dal tweet di un account che aveva finto di essere una testata affidabile, ma è stata successivamente smentita anche dal suo stesso autore.
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