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Negoziati di pace, il Cremlino apre: «Da noi nessuna condizione». Kiev: «Stiamo vincendo, che vadano via i russi»

08 Novembre 2022 - 15:07 Redazione
Il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko smentisce la Casa Bianca e nega che siano in corso trattative tra Mosca e Washington

«Nessuno sta forzando l’Ucraina a intraprendere un negoziato infruttuoso o nell’accettare ultimatum della Russia». Così Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, interviene sulle recenti dichiarazioni di Mosca e Washington sulla possibilità di aprire le trattative sulla fine del conflitto. In un’intervista a Radio Svoboda, Podolyak ha detto che in questo momento Kiev sta vincendo la guerra e non avrebbe senso sedersi a un tavolo per negoziare la pace. Il consigliere di Zelensky ha poi ribadito che l’Ucraina accetterà di trattare solo dopo che la Russia avrà ritirato le sue truppe da tutti i territori ucraini, compresi quelli occupati dal 2014. In mattinata era stato il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko ad aprire uno spiraglio sulla possibilità di avviare le trattative. La Russia, ha detto Rudenko citato dall’agenzia Interfax, «non pone condizioni preliminari» per dare il via ai negoziati, «tranne che Kiev dimostri buona volontà».

Tass: «Il Papa sta lavorando per la pace»

Nel tentativo di arrivare a un accordo tra le due parti che possa mettere fine alla guerra, la Russia sembra puntare su un mediatore di un certo calibro: Papa Francesco. A renderlo noto è l’agenzia russa Tass, secondo cui il pontefice e la diplomazia vaticana starebbero lavorando a una soluzione «per contribuire alla fine del conflitto in Ucraina». «La posizione personale del Pontefice e il lavoro della sua diplomazia mirano ad aiutare e contribuire alla fine del conflitto in Ucraina: questo è l’obiettivo degli sforzi di Francesco», sottolinea la fonte (anonima) citata dalla corrispondente a Roma dell’agenzia di stampa russa. Sulla questione è intervenuto anche il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa ucraino Oleksii Danilov. La «principale condizione» per la ripresa dei negoziati con la Russia, ha scritto in un tweet, «è il ripristino dell’integrità territoriale» dell’Ucraina.

La smentita di Mosca: «Non stiamo trattando con gli Usa»

A chi gli ha chiesto se il Cremlino stesse dialogando con Washington per risolvere il conflitto, Rudenko ha risposto senza esitazioni: «No, non lo facciamo». Mosca, dunque, smentisce la ricostruzione fatta dal Wall Street Journal, che aveva rivelato di colloqui tra la Casa Bianca e i consiglieri per la sicurezza di Vladimir Putin. Ieri Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, aveva confermato di aver aperto linee di comunicazione con Mosca per scongiurare una escalation nucleare. «Lo abbiamo fatto quando è stato necessario chiarire potenziali malintesi e cercare di ridurre i rischi e ridurre la possibilità di catastrofi come il potenziale uso di armi nucleari», aveva detto ieri Sullivan.

Foto di copertina: ANSA | Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky (7 marzo 2022)

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