Tiziana Cantone, nessun colpevole per la diffusione dei video: assolto l’ex fidanzato
Falsità, calunnia, accesso abusivo a dati informatici e simulazione di reato. Erano le quattro accuse di reato avanzate dai magistrati contro Sergio Di Palo, l’ex fidanzato di Tiziana Cantone. La ragazza si è suicidata a 31 anni nel 2016 dopo la diffusione di suoi video intimi in rete. Di Palo è stato assolto dal tribunale di Napoli perché il «fatto non sussiste» per quanto riguarda la falsità e la simulazione di reato, per «improcedibilità» a causa di mancanza di denuncia dall’accusa di accesso abusivo e «perché il fatto non costituisce reato» dall’accusa di calunnia. L’uomo era stato rinviato a giudizio nel dicembre 2018 e la prima udienza del processo si era tenuta tre mesi dopo a porte chiuse. I reati inizialmente erano contestati anche alla ragazza. Cantone aveva denunciato un gruppo di persone che riteneva colpevoli di averle rubato i video e le immagini private, per poi diffonderle in rete. Gli inquirenti decisero di archiviare la posizione dei cinque ragazzi per concentrarsi sulla versione dei due fidanzati, dalla quale con il passare dei mesi erano sorte diverse incongruenze. Secondo l’accusa, Di Palo convinse la 31enne a sporgere denuncia contro quei ragazzi, per poi rivolgersi a un consulente e farsi cancellare ogni traccia informatica dei filmati dai propri dispositivi. L’imputato si è sempre dichiarato innocente, affermando di aver cercato in tutti i modi di aiutare la sua ex fidanzata mettendole a disposizione anche assistenza legale e psicologica. Ora che è stata archiviata la posizione dei cinque ragazzi ed è assolto Di Palo, nessun tribunale ha ancora stabilito chi diffuse i video di Tiziana Cantone.
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