Giorgetti e il nuovo decreto Aiuti: «Domani in Cdm, studiamo la rateizzazione delle bollette»
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato oggi durante un’audizione in Parlamento sulla Nadef del nuovo decreto con gli aiuti sulle bollette: «Lo approviamo domani sera», ha detto riferendosi al Consiglio dei Ministri. Il ministro ha spiegato che le stime «prefigurano per l’ultima parte dell’anno una variazione negativa del Pil, che sconterebbe un arretramento del valore aggiunto dell’industria e un rallentamento della crescita del settore dei servizi». Mentre l’aggiornamento dei tassi di interesse porterà «un incremento della spesa per interessi in valore nominale pari a circa 2 miliardi nel 2022, 3,6 miliardi nel 2023, 2,6 miliardi nel 2024 e 4,7 miliardi nel 2025».
Il debito pubblico
Per Giorgetti però lo scenario non pregiudica la sostenibilità del debito pubblico. Il ministro ha spiegato che «la positiva evoluzione del Pil nominale per l’anno in corso, unita al buon andamento del saldo di cassa del settore statale (che dovrebbe attestarsi su livelli inferiori di circa 40 miliardi rispetto ai 17 allo scorso anno), determina una stima del rapporto debito/Pil pari al 145,7 per cento. Dal confronto con la chiusura del 2021 emerge una riduzione molto rilevante, pari a oltre 4,5 punti percentuali, lievemente inferiore a quella della Nadef di settembre per via dell’effetto di cassa degli interventi sulla crisi energetica che si prevede di introdurre nel prossimo decreto e di un modesto ulteriore incremento della spesa per interessi di cassa».
Il nuovo Dl
Giorgetti ha anche aggiunto che nel decreto legge «saranno confermate anche per il mese di dicembre 2022 le misure che riconoscono contributi straordinari, sotto forma di crediti d’imposta, pari a una quota delle spese sostenute per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Inoltre sarà prorogata fino al 31 dicembre 2022 la riduzione delle aliquote di accisa su benzina, gasolio, GPL e gas naturale impiegati come carburanti; per quest’ultimo sarà confermata fino al 31 dicembre la riduzione dell’Iva al 5%. Non solo. Il governo sta anche «verificando la possibilità di impiegare le risorse disponibili della programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali e di investimento europei (fondi Sie) per misure di riduzioni dei costi energetici di imprese e famiglie».
«Tale possibilità – ha spiegato il ministro – presuppone una modifica dei regolamenti europei che consenta maggiori margini in termini di ammissibilità delle misure ed una ricognizione delle effettive disponibilità dei programmi operativi, soprattutto nazionali. In tal caso, le risorse rimborsate dall’Unione europea potranno essere riassegnate ad un apposito Fondo, destinato a finanziare ulteriori misure di contrasto degli aumenti dei prezzi dell’energia». E il ministro ha fatto sapere che «sono allo studio interventi per predisporre uno strumento che renda possibile la rateizzazione degli oneri per l’energia elettrica». Il nuovo intervento peserà per 9,3 miliardi di euro.
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