In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
SOSTENIBILITÀAeroportiExtinction RebellionLinateLombardiaMilanoUltima GenerazioneVideo

Gli attivisti di Extinction Rebellion si incatenano all’ingresso dell’aeroporto di Linate: «Stop ai jet privati» – Il video

10 Novembre 2022 - 16:37 Gianluca Brambilla
La protesta fa parte di una campagna coordinata che ha coinvolto anche altri 11 Paesi europei

«Make them pay» («Fate pagare loro»). È con questo slogan che quindici attivisti di Extinction Rebellion e Scientist Rebellion – insieme a Ultima Generazione – hanno inscenato una protesta davanti a Milano Linate Prime, l’area dell’aeroporto milanese dedicata ai voli privati. I manifestanti si sono incatenati ai cancelli d’ingresso per impedire l’ingresso delle auto e hanno azionato l’allarme antincendio del terminal. Sul posto è intervenuta la polizia, che ha spezzato le catene e portato undici attivisti in questura. La manifestazione degli ambientalisti italiani non è un’azione isolata. La protesta, infatti, fa parte di una campagna che si è svolta simultaneamente in altri undici Paesi (tra cui Germania, Spagna, Svezia e Regno Unito) e che denuncia il ruolo del settore dell’aviazione privata nelle emissioni di gas climalteranti. Soltanto qualche giorno fa, era andata in scena una protesta simile anche ad Amsterdam, dove un gruppo di manifestanti aveva invaso in bicicletta le piste di decollo e atterraggio dedicate ai jet privati.

Le richieste degli attivisti

Il settore dell’aviazione privata è da anni uno dei bersagli più frequenti delle proteste ambientaliste. Nel mirino degli attivisti c’è soprattutto il contributo del settore in termini di emissioni di gas serra. «Solo il 35% dei voli privati si effettua per ragioni di lavoro, il resto è per svago – denuncia Extinction Rebellion – L’1% più ricco del mondo produce più del doppio delle emissioni rispetto al 50% più povero. Imporre ai più ricchi di frenare i propri consumi più inquinanti non è solo un’istanza morale, ma è anche necessario per avviare una rapida decarbonizzazione». Assieme agli attivisti di ER c’erano anche i “colleghi” di Scientist Rebellion, il network di scienziati che ha deciso di partecipare ad azioni di disobbedienza civile per protestare contro la mancanza di azioni efficaci contro la crisi climatica. «I milionari attraversano il mondo con i loro jet privati mentre la catastrofe climatica è già in atto e mentre l’italiano medio sta soffrendo un aumento vertiginoso del costo della vita – attacca Gianluca Grimalda, membro di Scientist Rebellion Italia – Quattro ore di volo in un jet privato emettono la stessa quantità di gas serra emessa dal cittadino medio nel mondo in un anno intero». Sono due le richieste avanzate dagli attivisti durante la protesta. La prima: il bando immediato di tutti i jet privati (con l’introduzione di una tassa sui frequent flyers). La seconda prevede invece l’istituzione di un sistema di tassazione globale «che gravi sulle élite economiche per finanziare la transizione ecologica dei Paesi più colpiti dall’emergenza climatica».

Foto di copertina: TWITTER / SCIENTIST REBELLION ITA

Leggi anche:

Articoli di SOSTENIBILITÀ più letti