«Chi appoggia il Green pass è un nazista»: un No-Vax del movimento V_V denunciato per l’attacco hacker al comune di Trieste
Un 33enne di origine toscana (ma residente in Puglia) è stato denunciato per l’attacco hacker al Comune di Trieste avvenuto lo scorso 15 febbraio. Nel corso della seduta online del Consiglio comunale, ignoti si sono introdotti nel meeting bombardando la chat con contenuti provocatori e diffamanti di stampo No Vax. Hanno inoltre sostituito le immagini delle webcam di alcuni consiglieri con il logo del movimento complottista V_V. «Il governo vi ordina di fare i nazirazzisti sanitari e voi ubbidite come fecero i tedeschi con Hitler», «La discriminazione è un crimine», «Chi appoggia il Green pass è un nazista». Queste alcune delle frasi inviate, che avevano costretto i partecipanti alla seduta a sospendere i lavori per un’ora.
La battaglia contro vaccini e restrizioni
Nonostante gli autori dell’attacco avessero provato a nascondersi dietro connessioni che figuravano provenienti da ogni parte del mondo (come Los Angeles e New York), gli investigatori della Polizia Postale di Trieste sono riusciti a ricostruire le tracce digitali della connessione effettuata dal ragazzo. Già noto alle forze dell’ordine, tra l’altro, per violazione delle norme di contenimento pandemico e resistenza a pubblico ufficiale. Quando gli agenti della Postale, insieme alla Digos, hanno rintracciato la sua abitazione, si sono trovati al cospetto di uno scenario preciso. Maschere antigas, magliette e adesivi con il logo V_V, ricevitore in radiofrequenza ma anche bombolette spray di colore rosso.
Le chat
L’analisi di circa 8mila chat dell’indagato, avvenute principalmente su Telegram, ha portato alla luce il suo coinvolgimento nell’attacco dello scorso 15 febbraio. Ma anche i suoi tentativi di reclutamento di adepti nel movimento No-Vax V_V. La cosiddetta «operazione speciale» ha puntato su una delle città simbolo delle proteste contro il vaccino e le restrizioni, rinfocolando a detta degli investigatori situazioni critiche e tese dal punto di vista dell’ordine pubblico. Le operazioni sono state eseguite dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale del Friuli Venezia Giulia e la Digos di Trieste, con la collaborazione del Cosc della Puglia e della Digos di Lecce, nell’ambito delle indagini coordinate dal pm di Trieste Pietro Montrone.
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