Verso il congresso del Pd, Nardella annuncia un nuovo progetto: «Non resteremo a guardare dalla finestra la destra che mortifica l’Italia in Europa»
Dopo l’annuncio della partecipazione al congresso del Partito democratico di Elly Schlein, anche Dario Nardella rompe gli indugi e annuncia la nascita di un nuovo progetto in area dem. L’appuntamento è fissato per sabato 26 novembre a Roma e sarà aperto «tutte le forze culturali sociali e politiche che credono in un nuovo progetto per il centrosinistra italiano». Formalmente Nardella annuncia un’assemblea nazionale, a cui apre le porte non solo agli elettori o iscritti del Pd, ma a chiunque voglia «essere protagonista a pieno titolo nel congresso del Partito democratico, perché sentiamo tutta la responsabilità di cambiare profondamente il partito, chiuso in se stesso, incapace di rigenerarsi, coniugando e rilanciando le diverse culture che trenta anni fa hanno dato vita al grande progetto e sogno dell’Ulivo». L’appello è rivolto a chiunque voglia unirsi: «Laici e cattolici, riformisti e progressisti, Nord e Sud: perché non esiste una leadership forte e innovatrice senza idee e valori». E il sindaco fiorentino ha sottolineato: «Non vogliamo stare alla finestra a vedere le destre che mortificano l’immagine dell’Italia in Europa, che compromettono la rinascita economica e sociale del Paese, alimentano un egoismo sterile e ideologico nelle comunità». Concludendo, Nardella ha assicurato che il nuovo progetto «si batterà per un congresso che non sia la resa dei conti tra gruppi di potere, anticamera di una scissione, ma sia l’occasione di ritrovare una identità forte, una casa comune e plurale che dia voce a milioni di cittadini che non hanno perso la fiducia nella politica, persone come voi».
Ma fonti vicine a Nardella specificano: «Nessuna autocandidatura, semmai si tratta di una disponibilità a esser candidato». Ma dove trova origine questo slancio in avanti del sindaco fiorentino verso il congresso del Pd? Negli ultimi mesi Nardella si è sempre più avvicinato ad Area Dem dell’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini. Ma nel corso delle ultime settimane gli esponenti dell’anima più centrista del Pd sembrano oscillare come un pendolo in vista dell’elezione del successore di Enrico Letta alla guida della segreteria, divisi tra chi vorrebbe Nardella alla guida e chi, invece, preferirebbe Schlein (sostenuta, al momento, anche da Franceschini stesso, che però avrebbe anche ipotizzato una candidatura in ticket Schlein-Nardella). E non solo. Tra gli altri, manca ancora un possibile protagonista in questa corsa al Nazareno: Stefano Bonaccini. Al momento, dal suo fronte, tutto tace. Ma intorno attuale presidente della Regione Emilia-Romagna il pressing si fa sempre più insistente. E nelle prossime 48 ore, anche cercando di intercettare dove si indirizzerà il sostegno delle diverse correnti del Pd, forse Bonaccini annuncerà se intende correre o meno alla guida del Partito Democratico.
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