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Qatar, i dubbi sui lavoratori dei cantieri pagati per fare i finti tifosi ai Mondiali – Il video

13 Novembre 2022 - 13:34 Ludovica Di Ridolfi
In uno dei primi video che circola sui social, si vede un gruppo di uomini apparentemente di origine asiatica e africana che festeggiano per le strade di Doha con i colori della Spagna

Mondiali 2022 in Qatar non sono ancora iniziati, ma le polemiche riguardo il campionato sì. A suscitare l’ironia sui social, in particolare, è stato un breve video pubblicato inizialmente su TikTok (ma poi diffuso anche sugli altri social). L’autore risulta essere un utente qatarino, @aadhilnaleer, che scrive nella caption: «Tifosi della Spagna in Qatar». Nella clip si vede un gruppo di uomini asiatici festeggiare per le strade di Doha indossando magliette e sciarpe con la bandiera spagnola. L’apparente incongruenza tra l’etnia dei tifosi e quella della squadra è stata messa in risalto da molti critici del Mondiale invernale.

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L’insinuazione riguarda la dubbia autenticità del tifo, anche se i supporters visitanti dal resto del mondo dovrebbero essere più di un milione. «Sono i lavoratori dello stadio che si prestano alla richiesta di girare questi video per arrotondare», si legge nei commenti. Ma alle molteplici battute si mischiano sospetti reali, e non riguardano solo questo video specifico. «Guardate ai “fan” di Portogallo, Argentina e Germania. Notate come tutti loro hanno la stessa attrezzatura, le stesse bandiere e le stesse divise. Sono PERSONE PAGATE», scrive un altro utente.

I precedenti

Gli interrogativi vengono sollevati anche dagli esperti del settore. Questo sito sportivo svedese, per esempio, ricorda come il Qatar abbia offerto a circa 1.600 persone un viaggio su invito ai mondiali, in cambio della richiesta di «cantare all’inaugurazione e diffondere positività sui social». Ricorda anche che nel 2019, durante i Campionati mondiali di atletica leggera a Doha, era scoppiato un caso analogo. In quell’occasione, gli organizzatori avrebbero ordinato a un gruppo di circa 50 persone di sedersi il più vicino possibile allo studio della Bbc ed esultare quando la velocista inglese Dina Asher-Smith ha portato a casa l’oro dei 200 metri. Tutto per far sembrare che la gara si svolgesse davanti a tribune gremite.

Cinque anni prima, nel 2014, il Qatar venne accusato di assumere lavoratori migranti per fingere di essere appassionati di sport. Autisti di autobus e taxi provenienti da Ghana, Kenya e Nepal dichiararono di aver assistito al Qatar Open di beach volley internazionale per soldi. Anche in quel caso, l’obiettivo sarebbe stato simulare arene piene. E anche in quel caso, le tribune sarebbero state in realtà semivuote.

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