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Consiglio Ue, alta tensione col ministro di Orbàn sui rapporti con Mosca: veto agli aiuti per Kiev. Ok alle sanzioni contro l’Iran

14 Novembre 2022 - 15:57 Gianluca Brambilla
Budapest tiene in stallo 18 miliardi di aiuti destinati a Kiev. Via libera al piano di addestramento Ue per i militari ucraini

«Il Consiglio Europeo ha lanciato la missione di assistenza militare dell’Ue Eumam per sostenere l’Ucraina nella guerra di aggressione in corso contro la Russia e fornire addestramento a un massimo di 15mila membri delle forze armate ucraine». Lo annuncia con un tweet la presidenza ceca, mentre a Bruxelles è ancora in corso il Consiglio Affari Esteri. La missione di addestramento dei militari di Kiev era già stata anticipata nelle scorse settimane. Con il vertice di oggi, però, è arrivato il via libera definitivo per far partire ufficialmente il progetto. I ministri degli Esteri europei hanno raggiunto un’intesa anche sull’ampliamento delle sanzioni economiche contro 29 individui e 3 entità riconducibili al governo iraniano. Una decisione che si aggiunge alle sanzioni già ufficializzate nelle scorse settimane da Usa e Ue, attraverso cui Bruxelles e Washington stanno provando a mettere pressione sul governo di Teheran, accusato di aver soppresso con la forza le proteste per la morte di Mahsa Amini.

Le tensioni con il ministro ungherese

Al vertice di Bruxelles non è mancata anche qualche polemica. I ministri degli Esteri di Germania, Lituania e Lussemburgo hanno accusato il loro omologo ungherese, Peter Szijjarto, di fare da megafono alla propaganda russa nella sua opposizione alle sanzioni Ue contro il Cremlino. A confermare il diverbio è lo stesso Szijjarto, che in conferenza stampa ha aggiunto di aver chiesto ai suoi tre colleghi di «non diffondere bugie». «Non mi interessa cosa dicono i russi di noi e non mi interessa cosa dice Bruxelles di noi. Rappresentiamo l’interesse nazionale», ha rimarcato il ministro ungherese. Il governo di Budapest è sotto accusa per la sua opposizione non solo alle sanzioni economiche contro la Russia, ma anche per aver respinto il pacchetto di aiuti finanziari da 18 miliardi di euro proposto dalla Commissione Europea a sostegno dell’Ucraina. «Noi ci opponiamo soltanto ai prestiti congiunti dell’Ue – ha precisato Szijjarto -. Siamo pronti a finanziare la nostra parte». Il piano di assistenza all’Ucraina, respinto per l’opposizione di Budapest, prevederebbe un indebitamento comune, con garanzie simili a quelle per il NextGenerationEu. Il ministro ungherese si è detto «prontissimo ad aiutare l’Ucraina su base bilaterale», ma non attraverso la strada del debito comune, che «genererebbe montagne di debiti». Secondo le ricostruzioni della stampa di opposizione ungherese, la contrarietà del governo di Viktor Orbán al piano di assistenza per Kiev sarebbe frutto di una strategia ben precisa: tenere in stallo le misure pro-Ucraina per ottenere in cambio lo sblocco dei fondi europei all’Ungheria, sospesi a causa delle violazioni dello stato di diritto.

Foto di copertina: EPA / OLIVIER HOSLET | Da sinistra: I ministri degli Esteri Antonio Tajani (Italia), Hadja Lahbib (Belgio) e Gordan Grlic Radman (Croazia). Bruxelles, 14 November 2022

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