Nord Stream, il rapporto nelle mani della Nato: «Prima dell’incidente sono passate due navi con il localizzatore spento»
Nuovi dettagli emergono sulla vicenda sabotaggio del gasdotto Nord Stream. Una nuova analisi della società di monitoraggio dei dati satellitari SpaceKnow segnala che i satelliti avrebbero individuato due grandi navi con i localizzatori spenti in prossimità del gasdotto pochi giorni prima del 26 settembre, ovvero quando è stato registrato un forte calo di pressione che ha fatto fuoriuscire quasi 400mila tonnellate di gas. Il report, consegnato ai funzionari Nato, è stato visto e diffuso dalla testata Wired.com, che riferisce come le navi fossero «lunghe dai 95 ai 130 metri». Non ci sono informazioni precise sui loro movimenti, dato che – spiega Jerry Javornicky, amministratore delegato e co-fondatore di SpaceKnow – «stavano cercando di nascondere al mondo la loro localizzazione e le loro informazioni generali». La scoperta è stata fatta grazie agli algoritmi di un sistema di apprendimento automatico, che ha permesso di rilevare gli oggetti presenti nelle immagini raccolte da più sistemi satellitari nell’arco di 90 giorni.
Perché le due navi sono sospette
Sarebbero 25 le navi che hanno attraversato l’area vicina all’area dei gasdotti manomessi del Nord Stream. Due di queste sarebbero transitate proprio pochi giorni prima della scoperta delle perdite di metano con il Sistema di identificazione automatica (Ais) spento. Una mossa contraria al diritto internazionale, che prevede l’obbligo alle navi di grandi dimensioni di utilizzare l’Ais durante la navigazione anche al fine di prevenire eventuali collisioni con altre navi, soprattutto in aree molto trafficate come quella del Baltico. L’Ais, infatti, nel momento in cui viene attivato permette di sapere il nome della nave, la posizione, la direzione di marcia, la velocità e altre informazioni rilevanti per la circolazione sicura in mare. Salvo i casi in cui il localizzatore ha problemi tecnici, spesso viene disattivato da coloro che sono coinvolti in attività illecite, come la pesca illegale o la schiavitù, o in missioni militari. SpaceKnow ha consegnato l’analisi ai funzionari della Nato, e la conferma di averli ricevuti è arrivata da uno di loro.
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