Roma, le minacce in chat del 23enne alla ex: «Ti sparo in gola: non ho paura di uccidere»
Per mesi ha terrorizzato con minacce e stalking l’ex fidanzata che si rifiutava di riallacciare i rapporti con lui, e ora rischia di andare a processo. Protagonista della vicenda un 23enne di Roma, che dal maggio al luglio del 2020 ha tentato ripetutamente di incontrare la giovane, che si è più volte rifiutata di «voler intrattenere rapporti di qualunque tipo con l’uomo». E il 23enne, sempre respinto, ha tentato di contattare gli amici in comune per sapere dove si trovasse la giovane, in modo da poterla incontrare, minacciando di «spaccare tutto se non avesse trovato la ragazza sotto casa». Ma il giovane, dopo i ripetuti rifiuti dell’ex ragazza, è passato a violente minacce telefoniche: «Ora vengo sotto casa tua e faccio un macello. Attenta con chi esci ché non c’ho paura di fare un omicidio». Il 23enne non si è limitato alle telefonate, ma ha anche inviato messaggi minatori alla giovane che si è rifiutata di riallacciare i rapporti con lui: «Ti punto la pistola in gola e ti sparo. Ora vengo dove abiti e giuro ti traumatizzo, a te non ti tocco, ma uccido i tuoi genitori, comincia a correre». La vittima, date le continue minacce, ha deciso di presentare denuncia alle forze dell’ordine. E per il giovane 23enne è scattata l’accusa di stalking aggravato per aver innescato nella giovane «un perdurante e grave stato di ansia, nonché un fondato timore per la propria incolumità», come spiegato dall’avvocato della difesa, Cristiano Brunelli.
Leggi anche:
- Chi è il minorenne fermato con l’accusa di aver stuprato una studentessa nel campus di Torino
- Torino, fermato un 17enne per lo stupro di una studentessa nel campus
- Modena, il tribunale annulla un matrimonio combinato in India. Lei minacciata dalla famiglia: «È un caso Saman a lieto fine»
- Bolzano, investe la fidanzata dopo una lite: arrestato un 21enne per tentato omicidio
- Stupro di gruppo di Capodanno a Primavalle, la vittima del branco tenta il suicidio: «Volevo farmi del male, è tutta colpa mia»