Novak Djokovic e i vaccini: «Il politicamente corretto ci impedisce la libertà delle idee»
«Non è possibile piacere a tutti ma ormai il politicamente corretto ci costringe a rinunciare a esprimere con rispetto, senza odio, ma con libertà, le proprie idee»: il campione di tennis Novak Djokovic parla oggi in un’intervista a La Stampa della sua carriera. Ma anche dei vaccini e della querelle che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco nella prima parte del 2022. Djokovic si difende dalle critiche piovutegli addosso in questi mesi: «Sì, lo so che la gente a volte pensa che io sia finto, che faccio certe cose perché voglio essere amato. Non è così, io cerco solo di essere genuino. È una cosa che stiamo perdendo». E ancora: «La libertà di parola per me oggi è un’illusione». Poi, sul punto: «Io mi sono espresso per la libertà di poter disporre del proprio corpo, e subito sono stato tacciato di essere un No-vax, cosa che non sono. Se non fai parte di un certo modo di pensare, diventi subito il cattivo. Non va bene». Infine, sul suo addio al tennis: «Non posso promettere, perché se io se prometto una cosa, poi per forza devo mantenerla, e in questo caso non posso promettere niente perché non è prevedibile come il mio corpo e la mia mente reagiranno in futuro. Però posso promettere che continuerò a giocare finché ce la farò, e ne avrò voglia».
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