Torino, ha confessato il 17enne fermato per lo stupro di una studentessa nel campus. Il legale: «È frastornato»
Il 17enne di origini senegalesi, fermato per lo stupro – avvenuto il 30 ottobre scorso – di una studentessa nel campus universitario Paolo Borsellino di Torino, ha confessato. A renderlo noto è il suo avvocato Giuseppe Vitello che lo difende assieme al collega Gianluca Bona. «Il ragazzo è apparso frastornato. Si è reso comunque conto della gravità della vicenda e ha ammesso il fatto, riservandosi una più approfondita descrizione, una volta fatta maggior mente locale dell’accaduto, di quanto avvenuto quella sera», ha spiegato il legale. Oggi, 14 novembre, si è svolta a Torino l’udienza che ha convalidato il fermo per il giovane aggressore, e il giudice ne ha disposto la custodia cautelare nel carcere minorile Ferrante Aporti. Il ragazzo era stato fermato lo scorso 11 novembre dopo essere stato riconosciuto grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. A seguito dell’aggressione, la studentessa aveva fornito agli inquirenti un identikit della persona che l’aveva violentata, indicando un giovane dall’età apparente di 25 anni e di carnagione nera. Finita la violenza, il 17enne aveva minacciato la ragazza dicendole: «Se parli ti uccido». Ma la giovane ha invece chiesto subito aiuto, raccontando di aver sentito bussare alla porta e, pensando si trattasse di qualcuno del campus, di aver aperto con tranquillità. Il 17enne è così entrato con forza nella stanza, picchiando la ragazza e violentandola.
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