Anche Amazon verso il taglio del personale, l’indiscrezione sui licenziamenti per 10mila dipendenti in pochi giorni
Dopo Disney, Twitter e Meta anche la più grande Internet company al mondo Amazon prevede di tagliare almeno 10 mila posti di lavoro. A rivelarlo è il New York Times secondo cui il «più grande taglio del personale nella storia dell’azienda» potrebbe scattare da questa settimana. Il numero dei licenziamenti, specifica il quotidiano statunitense, potrebbe variare: se dovesse rimanere intorno ai 10 mila, però, rappresenterebbe circa il 3% dei dipendenti aziendali di Amazon e meno dell’1% della sua forza lavoro globale di oltre 1,5 milioni, composta principalmente da dipendenti assunti a ore. La riduzione dovrebbe concentrarsi in particolare nel settore relativo ai dispositivi prodotti da Amazon, incluso l’assistente vocale Alexa, nonché sulla sua divisione di vendita al dettaglio e nel reparto delle risorse umane.
Nonostante la pandemia abbia consentito all’azienda di registrare una crescita esponenziale in termini di guadagno, permettendogli anche di raddoppiare la sua forza lavoro, nell’ultimo periodo – a partire dall’inizio di questo anno – l’impresa di commercio elettronico con sede a Seattle ha visto un rallentamento nelle vendite. La società ha dovuto, infatti, affrontare costi elevati legati agli investimenti e alla successiva espansione, mentre i cambiamenti nelle abitudini di acquisto e l’inflazione hanno frenato le vendite in tutto il mondo. Secondo alcune fonti, citate dal Nyt, la scorsa settimana i dirigenti di Amazon hanno incontrato alcuni investitori, proprio mentre le azioni della società sono scese al livello più basso. Per Bloomberg, infatti, il valore di Amazon sarebbe sceso di circa 1 trilione di dollari da quanto Andy Jassy ha assunto la carica di amministratore delegato lo scorso anno.
Negli ultimi mesi, Amazon aveva già chiuso o ridotto una serie di iniziative: tra cui Amazon Care, il servizio di assistenza sanitaria primaria e urgente che non è riuscito a trovare un numero sufficiente di clienti. Ma anche Scout, ovvero il robot per le consegne a domicilio in formato frigorifero, che impiegava circa 400 dipendenti, e infine Fabric.com, che ha venduto articoli per il cucito per tre decenni. Mentre da aprile a settembre il gigante dell’e-commerce ha ridotto di quasi 800 mila unità il numero dei dipendenti, intervenendo in particolare sul personale a ore e bloccato le assunzioni in diversi team minori.
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