Covid, Pregliasco contro il governo: «Veicola un messaggio di noncuranza e alimenta la propaganda No Vax»
L’attuale gestione pandemica, figlia dell’entrata in carica del governo Meloni, ha portato a misure meno draconiane per il contenimento del Coronavirus. Ma il virologo Fabrizio Pregliasco continua a insistere sulla necessità di tenere alta la guardia. In un’intervista a La Stampa, in particolare, il direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano lamenta un calo della percezione del rischio, influenzato da alcune decisioni dell’esecutivo. Come il discusso reintegro del personale medico-sanitario non vaccinato, che secondo Pregliasco alimenterebbe la «facile propaganda No Vax» costruita «per minare la credibilità dei vaccini». E questo, a suo dire, porterebbe a «una fatica nella vaccinazione», ovvero in una reticenza dei pazienti a effettuare il quarto richiamo. Mentre ritiene importante «che il vaccino contro il Covid, per le categorie a rischio per patologia e per età, entri a far parte del calendario vaccinale annuale». Non è una questione solo italiana, ma mondiale: un livello al quale, secondo Pregliasco, «non c’è stata la dovuta copertura vaccinale, quindi il virus ha circolato e circola ancora».
Nuova onda in arrivo, ma «non sarà pesante»
Questo dipenderebbe da «una disuguaglianza a livello internazionale»: rispetto «all’andamento dell’epidemia, ciascun Paese ha adottato una propria metodologia. Cina e Corea del Nord puntano al contagio zero ma, al momento, risulta impossibile per via della contagiosità del virus. India, Brasile e altri, vuoi per ragioni organizzative, vuoi per motivazioni ideologiche, hanno lasciato che la malattia si diffondesse immediatamente. Altri, invece, hanno cercato di spalmare l’incidenza della malattia nel tempo. Ed è quello che abbiamo cercato di fare in Europa». Nonostante, prosegue, la situazione di oggi è «relativamente positiva» (con indice Rt inferiore all’unità e ospedalizzazione sotto controllo), «occorre una comunicazione istituzionale importante e persuasiva sulla campagna vaccinale». Rispetto alla doppia minaccia di Covid e influenza, aggiunge, «la normalità dipenderà da quanti fragili e da quanti soggetti a rischio riusciremo a proteggere». Secondo quanto ci mostrano le curve, spiega, le risalite ci sono, ma «sarà un’onda, non un’ondata, e non sarà pesante».
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