Migranti, Piantedosi: «Ocean Viking verso la Francia quando sapeva che stavamo facendo sbarcare tutti». La Ong: «Falso»
Il punto dedicato ai movimenti della Ocean Viking, la nave umanitaria battente bandiera norvegese, gestita dalla organizzazione umanitaria Sos Mediterranee è stato probabilmente il più significativo dell’informativa alle Camere di oggi da parte del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. In Parlamento, infatti, il ministro ha dato una ricostruzione finora inedita spiegando che la nave che è stata accolta dal porto francese di Tolone, al centro delle tensioni diplomatiche con la Francia, si è mossa «autonomamente»: «Una decisione, questa, non solo mai auspicata dall’Italia, ma che ha di fatto creato attriti sul piano internazionale – anch’essi assolutamente non voluti dal Governo – con il rischio di produrre ripercussioni sulle politiche migratorie a livello europeo». Non solo, e qui sta l’accusa più grave: «La decisione della Ocean Viking di allontanarsi dalle coste italiane risulta essere stata presa dopo, come coincidenza temporale – dice il ministro – che i media avevano già diffuso la notizia che le persone soccorse a bordo delle altre navi Ong erano tutte sbarcate».
L’organizzazione umanitaria, però, contattata da Open smentisce questa versione dei fatti. «E’ tutto sul nostro log book (il registro dei contatti avuti dalla nave ndr) che pubblichiamo on line, ma quello che dice il ministro è falso», ci spiega Alessandro Porro, responsabile per l’Italia di Sos Mediterranee che si trovava a bordo di Ocen Viking. Nel corso di quel soccorso iniziato il 22 ottobre, racconta, «abbiamo mandato all’Italia diverse richieste di Place of safety (ovvero di sbarcare persone vittime di naufragio ndr) e abbiamo ricevuto alcune risposte che ci dicevano di contattare i paesi responsabili delle zone Sar dove era avvenuto il naufragio». Quindi, dice ancora Porro, «Ocean Viking è rimasta in acque internazionali perché eravamo preoccupati dalle notizie di sbarchi selettivi che arrivavano dall’Italia. Nel frattempo abbiamo continuato a far richiesta anche alla Francia ma non sapevamo granché del dibattito in corso in quel paese».
Quindi la decisione di spostarsi verso la Francia, autonoma sì, ma fatta mentre poco si sapeva a bordo di quello che sarebbe accaduto in Italia: «Noi ci siamo spostati e, poi, loro hanno iniziato a far sbarcare tutti dalle altre navi umanitarie. Una scelta che il governo italiano ha detto per giorni di non condividere: credo che tutti ricordiamo il fatto che la premier Giorgia Meloni ha definito “bizzarra” la valutazione dei medici che ha poi dato seguito allo sbarco. Hanno cambiato idea?».
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