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Morgan bocciato al ministero della Cultura: «Ho pianto per l’umiliazione». Sgarbi lo consola: «Per lui un programma in Rai»

18 Novembre 2022 - 19:21 Redazione
vittorio sgarbi morgan
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Il ministro Sangiuliano avrebbe preferito il direttore d'orchestra Beatrice Valenzi

L’avventura di Morgan al ministero della Cultura è finita prima ancora di cominciare. Nonostante il nuovo  sottosegretario del dicastero, Vittorio Sgarbi, avesse sponsorizzato la nomina del musicista, la sua figura non è stata promossa dal ministro Gennaro Sangiuliano, che gli ha preferito il «direttore» d’orchestra Beatrice Venezi. Impossibile celare la cocente delusione: «Ho pianto per l’umiliazione», avrebbe dichiarato Morgan poco dopo aver appreso la notizia, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Ma le parole di Sgarbi sarebbero riuscite a tranquillizzarlo: «L’amarezza gli è durata un’ora – taglia corto il critico d’arte – la delusione gli è passata». A far pendere l’ago della bilancia su Valenzi sarebbe stata la preferenza di Sangiuliano per la musica classica, spiega ancora Sgarbi. E comunque, continua, «il consigliere del Ministro non ha un ruolo particolare, è appunto un consigliere, quindi il Ministro potrebbe decidere di sentire il consigliere tutti i giorni o una volta l’anno». In questo contesto, anche Morgan potrebbe trovare il suo ruolo nell’esecutivo in qualità di consigliere del Sottosegretario. Se non fosse «altamente riduttivo», nella visione di Sgarbi, assegnare al frontman dei Bluvertigo il ruolo di «segretario del Sottosegretario»: «Io non ho bisogno di una persona intelligente e sveglia per fare il segretario. Lui merita di più, lui deve avere un ruolo attivo, fattivo».

La possibile collaborazione con Venezi

Nel colloquio che sarebbe intercorso tra i due, Sgarbi gli avrebbe consigliato di chiamare Venezi «perché insieme potrebbero fare grandi cose, come presentare un progetto congiunto tra lirica e rock». E, tutt’altro che rassegnato, avrebbe già in serbo per lui altri programmi: «Ho parlato con Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, perché penso che sarebbe ottimo se Morgan avesse un ruolo nelle Università e nella formazione della cultura», racconta. Per concludere: «Non è normale che in Italia oggi entri a scuola a 6 anni, magari arrivi a prendere due lauree e in tutti questi anni non sentirai mai parlare di Puccini e Verdi. Bisogna cambiare le cose e Morgan sarebbe perfetto nel ricoprire un ruolo importante nelle università. Sto pensando anche a un programma Rai per lui».

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