«Mio figlio si è ammalato per lo smog di Torino. La Regione paghi i danni»
La signora Chiara è la madre di un bambino di sei anni con danni alla salute causati dallo smog a Torino. Ha avviato un’azione civile nei confronti della Regione Piemonte perché non ha arginato gli inquinanti presenti nell’aria. Assistita dagli avvocati Giuseppe Civale, Marino Careglio e Luigi Gili e dall’associazione Torino Respira, ha spiegato che per anni ha abitato in zona Lingotto. «Tutti, inclusi i miei genitori, mi dicevano che siamo a Torino, si sa che è inquinata, ci sono cresciuti milioni di bambini, lo farà anche il tuo. Ma io vedevo mio figlio star male. Mi sentivo impotente. Volevo fare qualcosa e avevo l’impressione di essere Don Chisciotte», spiega oggi in un’intervista a Repubblica. Il piccolo ha una bronchite cronica: «Con il tempo ha sviluppato un danno permanente ai polmoni. Oggi è un bambino sereno. Cerco di fargli fare molto sport, ma spesso si ammala, manca da scuola e deve usare di frequente il cortisone». Per questo adesso va all’attacco delle istituzioni: «Chiediamo che chi governa le nostre città compia scelte sagge per il benessere dei cittadini, anche di chi scuote le spalle perché pensa che l’inquinamento non sia un problema così grave. Vedo parchi giochi in mezzo a strade a quattro corsie e Suv che arrivano davanti alle porte delle scuole sgasando. Son cose che non mi piacciono, ma non spetta a me indicare le politiche. Con questa causa, chiediamo al tribunale di Torino di riconoscere che la Regione, titolare del piano per la qualità dell’aria, ha il dovere di fare tutto il possibile per rispettare i limiti di legge. Il diritto di respirare aria pulita deve essere garantito da chi governa. Noi lo chiediamo per mio figlio, perché la nostra è una causa individuale, ma ci aspettiamo che l’esito del processo, se sarà positivo, abbia riflessi utili per tutti».
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