Manovra, ipotesi tassa del 25% sulle vincite di gioco. Aumento anche delle accise su tabacco e cannabis legale
Continuano le discussioni sulla prima manovra del governo Meloni che dovrebbe essere approvata in questi giorni. Come riporta Il Messaggero, sul tavolo delle proposte ci sarebbe l’aumento delle tasse per alcuni settori, a partire da quelli del gioco, del tabacco, del comparto dei derivati della cannabis e infine del reparto delle piattaforme digitali che si occupano di consegne a domicilio, come ad esempio Amazon. In mattinata era sfumata l’ipotesi di inserire nella prossima legge di bilancio l’azzeramento dell’Iva per i beni di prima necessità, dal pane alla pasta fino al latte. Prima di questa era toccato allo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall’estero, bloccato dal ministero dell’Economie e Finanze di Giancarlo Giorgetti. Nonostante i cambi di programma, tra misure che entrano e poi escono in un giorno, il testo della manovra è arrivato al rush finale. Per il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, «all’interno della maggioranza ci sarebbe accordo su tutta la manovra, stiamo lavorando anche su altri dettagli», ha detto a margine del congresso provinciale della Lega a Treviglio, in provincia di Bergamo.
La stretta sulle vincite dei giochi
L’ipotesi più accredita secondo il Messaggero sarebbe l’aumento della «tassa sulla fortuna», che oggi prevede un prelievo del 20 per cento sulle vincite del Lotto, Superenalotto e del Gratta e vinci superiori ai 500 euro. La proposta del governo Meloni è quella di aumentare l’aliquota tra il 23 e il 25 per cento. Come scrive Corriere della Sera, significa che oggi se si vincono 2 mila euro al Gratta e Vinci la vincita netta è di 1.700 euro, con l’aliquota al 25 sarebbe di 1625 euro.
Tabacco e derivati della cannabis
Il nuovo esecutivo starebbe valutando anche l’aumento delle accise sulle sigarette tradizionali che si aggiungerebbe al rialzo, previsto per il prossimo anno, sul tabacco riscaldato la cui imposta salirà al 40 per cento. Altra ipotesi sul tavolo del governo riguarda il settore dei rivenditori di cannabis legale. Attualmente, per questi negozi la tassazione – come spiega il quotidiano – è al 5% per i primi 5 anni. La possibilità sul tavolo invece sarebbe quella di alzare l’aliquota al 15% fin da subito.
Il reparto delle piattaforme digitali
La possibilità che starebbe invece valutando il governo per quanto riguarda il comparto delle piattaforme digitali che si occupano di consegne a domicilio sarebbe quella di un raddoppio dell’attuale web tax, ovvero dal 3% attuale dovrebbe passare al 6. Una mossa, secondo il quotidiano romano, che consentirebbe di recuperare fino a 300 milioni di euro.
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