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La Turchia lancia un’offensiva contro i curdi in Iraq e Siria. Ong: almeno 31 morti – Il video

20 Novembre 2022 - 16:00 Redazione
Sabato 19 novembre aerei da guerra turchi avevano attaccato le città al Nord della Siria, tra cui Kobane

Sono almeno 31 i morti e 40 i feriti provocati dai raid aerei dell’esercito turco condotti tra ieri, sabato 19 novembre, e oggi prima dell’alba dopo che Ankara ha comunicato di aver lanciato l’offensiva militare contro le milizie curde in Siria e in Iraq, dandole il nome di “Spada ad artiglio”. A riferirlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani. I raid aerei da parte dell’esercito turco «nelle province di Raqqa e Hassake (nord-est) e Aleppo (nord), hanno causato la morte di 18 combattenti curdi e membri delle forze alleate locali, 12 soldati siriani e un civile». L’Ong ha anche denunciato la morte di un corrispondente siriano di un’agenzia di stampa curda, mentre l’agenzia di Damasco Sana ha confermato la morte di diversi soldati siriani, senza specificarne il numero. L’esercito turco ha preso di mira le città siriane di Kobane, compresi i silos di grano nei pressi di Al-Malikiyah e la zona di al Darbasiya. L’accusa nei confronti della Turchia per gli attacchi aerei di ieri sera, sabato 19 novembre, era arrivata dalle forze curde. Il portavoce dell’Unità di Protezione Popolare, milizia presente nelle regioni a maggioranza curda nel nord della Siria, Farhad Shami aveva scritto su Twitter: «Kobane, che ha sconfitto l’Isis, è bombardata dagli aerei d’invasione turchi». Anche fonti locali nel Kurdistan del Rojava aveva annunciato i bombardamenti.

L’offensiva turca contro le milizie curde in Siria e Iraq

A una settimana dall’attacco di Istanbul in cui sono state uccise sei persone e ne sono state ferite più di 80, il ministro della difesa turco aveva fatto sapere questa mattina, domenica 20 novembre, di aver lanciato un’offensiva militare contro le milizie curde in Siria e in Iraq, dandole il nome di “Spada ad artiglio”. Ankara si è scagliata contro quelle stesse città del nord dei due Paesi bombardate la scorsa notte, perché ritenute «base dai terroristi». «L’operazione militare “Spada ad artiglio” viene condotta in conformità con i diritti alla legittima difesa contenuti nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite e ha il fine di eliminare gli attacchi terroristici dal nord dell’Iraq e della Siria, di garantire la sicurezza delle frontiere e di eliminare il terrorismo alla radice», si legge nel comunicato del ministero turco.

Foto copertina: ANSA/AHMED MARDNLI | La protesta dei Siriani nel nord del Paese dopo i raid aerei dell’esercito turco

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