Scrisse che il missile caduto in Polonia era russo, l’agenzia Ap licenzia il giornalista LaPorta
James LaPorta, 35 anni, è stato licenziato dall’agenzia di stampa Associated Press per aver fornito informazioni errate riguardo l’impatto del missile nel villaggio di Przewodów, in Polonia, fornendo una versione imprecisa e tendenziosa dell’accaduto, alimentando i sospetti che la Russia fosse responsabile dell’incidente. Subito dopo l’incidente, infatti, l’agenzia di stampa aveva pubblicato una battuta in cui si affermava che un presunto «alto funzionario dell’intelligence statunitense ha affermato che i missili russi sono entrati nella Polonia, membro della NATO, uccidendo due persone». La notizia era però errata, e “suggeriva” una possibile nuova terribile escalation dell’invasione russa dell’Ucraina. Il presidente polacco Duda, così come i funzionari dell’Unione Europea, si sono espressi con cautela sull’accaduto, ipotizzando che il missile fosse stato lanciato dalle forze ucraine e fosse andato fuori rotta, impattando sul confine tra Polonia e Ucraina. Il giorno successivo all’uscita della battuta d’agenzia, l’Associated Press ha rettificato la notizia, spiegando che la fonte anonima menzionata per dare la notizia si fosse parzialmente sbagliata, sottolineando che «la successiva segnalazione ha mostrato che i missili erano di fabbricazione russa e molto probabilmente lanciati dall’Ucraina per difendersi da un attacco russo».
LaPorta, interpellato dal Washington Post, ha rifiutato di commentare il licenziamento da parte dell’agenzia di stampa, così come l’Associated Press ha rifiutato di indicare LaPorta quale fonte della notizia sbagliata e rapidamente diffusasi in tutto il mondo. In una dichiarazione, la portavoce di AP Lauren Easton ha dichiarato: «I rigorosi standard editoriali e le pratiche dell’Associated Press sono fondamentali per la missione di AP come organizzazione di notizie indipendente. Per garantire che i nostri rapporti siano accurati, equi e basati sui fatti, rispettiamo e applichiamo questi standard, incluso l’uso di fonti anonime. Quando i nostri standard vengono violati, dobbiamo adottare le misure necessarie per proteggere l’integrità della notizia. Non prendiamo queste decisioni alla leggera, né si basano su incidenti isolati».
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