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De Pau resta in carcere, il gip: «Fece video degli omicidi delle cinesi: sapeva cosa faceva»

23 Novembre 2022 - 18:20 Redazione
Nell'ordinanza di convalida del fermo, il Gip descrive il contenuto dei filmati trovati sul cellulare del 51enne

Giandavide De Pau, l’uomo arrestato sabato scorso a Roma con l’accusa di omicidio plurimo aggravato. ha ripreso con il cellulare i momenti dell’omicidio delle due prostitute cinesi. Nell’ordinanza cautelare emessa dal Gip della Capitale con cui è stato convalidato il fermo del 51enne, emerge che nel cellulare dell’uomo – abbandonato sulla scena del crimine – erano presenti dei video realizzati da De Pau durante gli omicidi, uno di 14 e uno di 42 minuti, registrati alle ore 10.23 e alle 10.38. «Documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo mandando via altri clienti», ha scritto il gip, descrivendo poi il contenuto delle immagini. «Il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera ma continua ad essere registrato l’audio e si sente entrare nella stanza l’altra donna cinese», prosegue il Gip, «al minuto 1.09 si sentono rumori e la donna urlare fortemente, ma il suono giunge come soffocato. Nell’audio si sente poi entrare la seconda donna, che chiede spiegazioni, ma subito dopo «si sentono le urla strazianti anche della seconda donna che viene aggredita, poi si sente prima il rumore di una porta che sbatte e poi il rumore più forte di un’altra porta, probabilmente quella di ingresso».

De Pau è attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli in regime di «grandissima sorveglianza», monitorato 24 ore su 24 ore, dove resterà come stabilito dal gup. Questa mattina si è svolto in carcere l’interrogatorio di convalida del fermo, in cui De Pau si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al termine dell’interrogatorio, il gip si è riservato l’emissione di una misura cautelare da applicare. De Pau è accusato di essere il responsabile della morte delle tre prostitute – di cui due di origine cinese – ritrovate la scorsa settimana nel quartiere Prati, a Roma. «Probabilmente oggi non risponderà al gip. Il suo profilo psichiatrico andrà esaminato anche dalla procura», ha commentato Alessandro De Federicis, avvocato difensore di De Pau, entrando a Regina Coeli. «De Pau era libero perché non aveva titoli per essere detenuto – ha precisato -. E nessuno, neanche gli psichiatri che lo avevano visitato, si erano accorti della sua pericolosità». Rispondendo ad alcune domande dei giornalisti presenti, l’avvocato ha aggiunto che De Pau «non ha contezza e memoria di quello che è successo». «L’ho visto assente», ha proseguito De Federicis, «quindi mi sembra strano fosse in grado di organizzarsi una fuga». In merito all’auto e al passaporto sequestrati dagli inquirenti, l’avvocato di De Pau si è limitato a dire che «il documento era scaduto da tempo».

Foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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