Soumahoro, le coop e i 62 milioni di soldi pubblici in 10 anni: l’ipotesi truffa nell’indagine della Gdf
Non solo la malversazione. Nell’indagine della procura di Latina sulle coop Karibu e Consorzio Aid si ipotizzano anche la truffa e altri reati fiscali. Non contestati, per adesso, a Marie Thérèse Mukamitsindo, suocera di Aboubakar Soumahoro. Ma l’inchiesta si va ad aggiungere a quella aperta dopo le denunce del sindacato Uiltucs. Ieri il deputato ha annunciato l’autosospensione dal gruppo di Sinistra Italiana e Verdi alla Camera. E a Piazza Pulita ha fatto autocritica, ricordando la sua estraneità agli accertamenti penali ma ammettendo che avrebbe dovuto vigilare di più su quello che stava accadendo: «Avrei dovuto fare meno viaggi e stare più accanto ai lavoratori». Intanto però a Latina sotto la lente finiscono i bandi pubblici vinti nell’ultimo decennio dalle due coop. 62 milioni di euro in sette anni, oltre ai fondi dei comuni di zona. E una domanda: come hanno fatto a trovarsi in difficoltà tanto da non dover pagare gli stipendi con tutti questi appalti vinti?
I fondi pubblici alle coop della famiglia di Soumahoro
A parlare oggi dei fondi pubblici alle coop della famiglia di Soumahoro è Il Fatto Quotidiano. Tra il 2019 e il 2021 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ne ha assegnati per 473 mila euro per il progetto “Koala”, ovvero l’assistenza ai rifugiati della provincia di Latina. Si tratta di fondi provenienti dall’8 per mille. Karibu è arrivata seconda nella graduatoria, come si legge nel rendiconto presentato al Senato dal governo Draghi il 9 febbraio scorso. Karibu ha anche vinto bandi per 62 milioni di euro dal 2013 al 2020: 25 milioni per la gestione dei Centri d’Accoglienza Straordinaria (Cas) e 30 per i progetti Sprar di Sezze e Roccagorga. Ma anche il bando vinto in Regione Lazio per i migranti afghani pari a quasi 190 mila euro. Secondo il Fatto la Guardia di Finanza sospetta che parte delle liquidità sia finita sui conti correnti, anche esteri, della famiglia di Mukamitsindo. Michel Rukundo, il fratellastro di Liliane Murekatete, compagna del deputato, ha ricevuto compensi pari a 4.400 euro lordi da capo del consiglio di amministrazione della coop e 1.400 da consigliere. Gestisce un resort in Ruanda. Ma gli impiegati della coop dicono di averlo incrociato e di essersi rapportati con lui all’epoca.
L’impiegata che aspetta 20 mila euro da due anni
Intanto oggi La Stampa pubblica un’intervista ad un’operatrice sociale della coop Karibu. Si chiama Angela e dice di non percepire più lo stipendio «da 22 mesi. Inoltre mi spetta anche il pagamento di tre tredicesime. Quella del 2020, del 2021 e del 2022». La donna spiega che lei e tutti gli altri dipendenti attendono gli stipendi: «In 26 ci siamo rivolti al segretario di Uiltucs Gianfranco Cartisano per ottenere giustizia. Io mi sono licenziata per giusta causa». Angela spiega di non aver mai avuto rapporti con il deputato Soumahoro e di essersi sempre rapportata a Mukamitsindo. Che giustificava i ritardi parlando di soldi che non arrivavano da Roma: «Ho problemi con il bonifico, dammi dieci giorni e sistemo tutto». Infine, conclude così: «Non mi capacito del fatto che gli enti che appaltavano i lavori non hanno mai fatto un controllo per verificare se fosse tutto in regola. Abbiamo dovuto aspettare il sindacato per far venire a galla la verità».
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