Cardinale Becciu, i legali della famiglia sulle chat private: «Nessuna rilevanza penale, sono solo sfoghi tra parenti»
«Con particolare riferimento alle conversazioni riportate ormai su tutti i media tra persone della famiglia Becciu o a essa vicine, si manifesta sorpresa e dispiacere per la diffusione indiscriminata di interlocuzioni prive di alcuna rilevanza esterna, ma costituenti, semmai, esplicazione del patimento e dello sfogo intimo ed esclusivamente domestico tra congiunti». È quanto dichiarato all’AdnKronos da Ivano Iai e Paola Balducci, che rappresentano Tonino Becciu e Maria Luisa Zambrano, fratello e nipote del cardinale Angelo Becciu, e che figurano tra le dieci persone indagate per lo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo di Sloane Avenue a Londra. «Si tratta, all’evidenza, di conversazioni di natura privata penalmente irrilevanti e tuttora coperte dal più assoluto segreto – sottolineano i due avvocati -, in quanto acquisite in procedimento penale della Procura di Sassari ancora pendente nella fase delle indagini preliminari». A detta dei due avvocati, le conversazioni private «lungi dal poter essere processualmente usate, proprio in ragione della loro irrilevanza, dette conversazioni risultano, al contrario, inutilizzabili – e saranno presumibilmente distrutte – come prevede il codice di procedura penale». E i due legali concludono: «Nell’assistere, perciò, con sconcerto all’avvenuta loro rivelazione mediatica e davanti all’Autorità vaticana (che, per quanto risulta, ne pretenderebbe piena utilizzabilità in quella sede), si registra un’evidente intromissione nella vita privata delle persone interessate, le cui opinioni personali, nel contesto più ampio della libertà costituzionale di pensiero e di parola, risultano drammaticamente assurgere a oggetto di censura giudiziaria». Ma non solo. I due avvocati hanno voluto precisare che, al momento «non risulta alcuna indagine a carico degli interessati per il reato di associazione per delinquere». Sono però in corso di svolgimento «indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari – concludono gli avvocati – oggetto di recente provvedimento di proroga dal gip, cui i difensori, per ragioni di leale collaborazione, non hanno ritenuto di opporre osservazioni».
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