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I vaccinati britannici muoiono di Covid più dei non vaccinati? Spieghiamo il “complotto” della Statistica

28 Novembre 2022 - 15:56 Juanne Pili
Se tutti fossero vaccinati, il 100% delle persone morirebbe vaccinata. Ed è normale che sia così

La narrazione è vecchia, circola dall’estate scorsa e segue un modello molto abusato che regge sull’ignoranza della Statistica più basilare, eppure continua a circolare attraverso recenti condivisioni Facebook, che rilanciano un articolo di Arezzo Web del 26 ottobre 2022. Si basa sulle tabelle dell’Office for National Statistics (ONS) del Regno Unito, da cui risulterebbe che oltre il 90% dei vaccinati a ciclo completo con dose booster sarebbero deceduti per la Covid-19. Tutto questo dovrebbe dimostrare che i vaccini contro il nuovo Coronavirus non proteggerebbero affatto, anzi peggiorerebbero la situazione a chi viene contagiato.

Per chi ha fretta:

  • Se tutti fossero vaccinati, il 100% delle persone morirebbe vaccinato.
  • È logico vedere oltre il 90% di vaccinati tra i morti Covid in una popolazione quasi completamente vaccinata.
  • Il confronto tra i decessi Covid totali prima e dopo l’introduzione dei vaccini nel Regno Unito mostra picchi nei decessi nettamente inferiori al periodo precedente.

Analisi

Secondo l’articolo «I vaccinati con ciclo primario e dose aggiuntiva/booster rappresentano il 91% delle morti COVID dall’inizio del 2022». L’Agenzia britannica a cui si fa riferimento avrebbe «pubblicato i dati sui decessi […] fino al 31 maggio 2022»:

La narrazione originale, diffusa sui Social l’estate scorsa (smentita dai colleghi di Reuters), fa riferimento alla medesima fonte, ma parla di un 94% di decessi tra pienamente vaccinati, in un periodo che va dal 1° aprile al 31 maggio 2022:

Come sono state calcolate le percentuali

La narrazione originale proviene da un articolo del tabloid The Expose, già noto per la sua attività di disinformazione sui vaccini, spesso mediante la distorsione di documenti reali, come avevamo visto in precedenti articoli (per esempio qui e qui). Il grafico alla base della storia è stato realmente ricavato dall’ONS. Mostra effettivamente che tra aprile e maggio 2022 sono deceduti oltre 4 mila vaccinati a fronte di 288 non vaccinati (rispettivamente circa il 94% e il 6%). Nella versione di Arezzo Web, da gennaio e maggio 2022 ci sono stati oltre 15 mila decessi Covid-19, di cui più di 12 mila vaccinati con tripla e quarta dose, arrivando alla percentuale del 91%.

Paradosso di Simpson e problema del denominatore

Parliamo di due fenomeni previsti e ben noti. Da una parte abbiamo il «problema del denominatore», dovuto al fatto che è facile contare chi si vaccina, mentre abbiamo difficoltà a stimare i non vaccinati. Quindi abbiamo il paradosso di Simpson, dovuto al fatto che una fetta considerevole della popolazione è vaccinata, quindi è più probabile a un certo punto vedere soprattutto vaccinati trai casi e i decessi. Quel che i No vax non fanno mai è chiedersi se per caso abbiamo più decessi di quando – prima dell’introduzione dei vaccini -, le terapie intensive erano in crisi per via dell’eccessivo numero di casi gravi. Basti pensare che secondo l’Agenzia sanitaria britannica (National Health Service (NHS), in tutto le persone che hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino entro il 31 maggio 2022 erano circa 45 milioni.

Perché questi dati non negano l’efficacia dei vaccini

Considerando solo i vaccinati che sono deceduti per Covid-19, confrontandoli con un campione di non vaccinati, in un contesto in cui sono già una esigua minoranza e senza tener conto della fascia di età o delle precedenti condizioni di salute, è possibile distorcere i dati con le spaventose percentuali in oggetto. Questa è la ragione per cui il NHS precisa sotto le sue tabelle quanto segue:

Il confronto dei tassi di casi tra le popolazioni vaccinate e non vaccinate non dovrebbe essere utilizzato per stimare l’efficacia del vaccino contro l’infezione da COVID-19.

È emblematico quanto affermato un portavoce dell’ONS intervistato da Reuters in merito a quanto sia errato questo genere di narrazioni (il grassetto è nostro):

Guardare la proporzione di decessi tra i vaccinati senza tenere conto del tasso di vaccinazione è altamente fuorviante. Ad esempio, se tutti fossero vaccinati, il 100% delle persone morirebbe vaccinato.

Decessi Covid prima e dopo i vaccini

Un altro dato interessante potrebbe essere vedere l’andamento dei decessi per Covid-19 durante le varie ondate dal 1° aprile 2020 al 10 novembre 2022, considerato che la prima campagna vaccinale comincia nel Regno Unito nel dicembre 2020. Tenuto conto che la Sanità britannica ha dovuto attendere 136 giorni prima di riuscire a vaccinare metà della popolazione almeno con la prima dose e nonostante le varie ondati e l’emergere delle varianti Covid fino a Omicron, è evidente che ci sia stata una riduzione notevole dei decessi Covid.

GOV.UK | Decessi settimanali con COVID-19 sul certificato di morte per data di registrazione.

Conclusioni

Confrontare casi e decessi Covid tra vaccinati e non vaccinati in una popolazione quasi del tutto inoculata, porta inevitabilmente ad avere dati che mostrano una prevalenza di morti tra chi a ricevuto le dosi di vaccino. Statisticamente sarebbe molto strano il contrario. Infatti non è in questo modo che possiamo dedurre l’efficacia di un farmaco. Se invece di guardare chi è vaccinato e chi no tra i morti per Covid osserviamo l’andamento dei decessi prima e dopo l’introduzione dei vaccini scopriremo che come previsto i vaccinati vedono ridotto notevolmente il rischio di incorrere nelle forme gravi della malattia, cosa che si riflette nella popolazione generale.

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