Roma, la storia della ragazzina che rifiuta di chiedere l’elemosina e le nozze combinate: «Voglio solo andare a scuola»
Una ragazzina di etnia rom e di 14 anni di età ha denunciato alla polizia i maltrattamenti della sua famiglia d’origine. È stata trasferita in una casa famiglia. La ragazzina, che viveva con 12 fratelli in una casa popolare a San Basilio, ha denunciato che i genitori la costringevano a chiedere l’elemosina davanti a un supermercato. Il padre e la madre, rispettivamente di 41 e 36 anni, l’hanno rasata a zero perché lei si è rifiutata di sposare uno sconosciuto in cambio di soldi. «Me lo dicono da quando ho 11 anni – ha raccontato -. Gli ho detto che se succede mi butto dal balcone. Loro mi hanno risposto che prima devono incassare e poi posso farlo». La ragazzina si è presentata al commissariato con l’aiuto di due donne che l’avevano incontrata davanti al supermercato quando chiedeva l’elemosina.
La denuncia ai genitori
Ai poliziotti ha raccontato che i genitori, di provenienza bosniaca, vivono senza occupazione in una casa con due camere da letto, una cucina e un bagno. Attualmente il padre è in carcere e la madre ai domiciliari su disposizione della Gip Monica Ciancio. Nell’ordinanza, riportata oggi dal Messaggero, si legge che la ragazzina «è stata posta in uno stato di soggezione continuativo, protrattosi senza soluzione di continuità per anni, senza che potesse far valere il suo disagio nel mendicare e il suo desiderio di frequentare la scuola e studiare». Nella sua famiglia, ha raccontato la 13 enne, solo le femmine sono obbligate a mendicare. I maschi possono scegliere se farlo e tenersi eventualmente i “guadagni”. Sempre secondo l’ordinanza del Gip i genitori usavano le elemosine «per divertirsi ed acquistare bevande alcooliche». Mentre la ragazzina viveva una vita di stenti: «Devo fare le pulizie tutte le stere per tutta casa, lo ha deciso mia madre. E se non faccio le cose per tempo mi picchia». La ragazzina ha raccontato che veniva bastonata con le doghe di un letto: «Quando avevo 12 anni mi aveva chiesto (la madre, ndr) di prendere un bastone per pulire e per averlo accidentalmente rotto, mi ha picchiato con almeno cinque bastonate. Ho ancora il segno».
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