La Consob, la procura e le rettifiche: cosa c’è dietro le dimissioni di Andrea Agnelli e del CdA della Juventus
I rilievi della Consob, quelli della società di revisione Deloitte e le prossime mosse della procura di Torino nell’indagine Prisma. Dietro le dimissioni del Consiglio di Amministrazione della Juventus arrivate nella serata di ieri ci sono motivi di opportunità ben precisi. Oltre all’intenzione di voltare pagina. Per questo oggi tra i nomi dei successori ci sono Alessandro Nasi e Alessandro Del Piero. Mentre c’è chi nota che le dimissioni del CdA e di Andrea Agnelli sono arrivate dopo quelle di Daniela Marilungo, «consigliere non esecutivo e indipendente della società» e membro del Comitato Controllo e Rischi e del Comitato ESG (Environmental social and corporate governance). E gli ultras bianconeri fanno festa sul web. Ancora furiosi per l’inchiesta Last Banner che ha decapitato la Curva Sud.
Le dimissioni della consigliera Marilungo
Bisogna leggere tra le righe del comunicato ufficiale per comprendere cosa sta succedendo nella società bianconera. La parte che riguarda la dottoressa Marilungo dice che la consigliera indipendente «ha motivato le sue dimissioni sostenendo l’impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente ‘agire informata’ a fronte di temi di sicura complessità. Il consiglio di amministrazione ha preso nota dei commenti della dott.ssa Marilungo, non condividendoli». Il riferimento è abbastanza chiaro: Marilungo accusa i membri del consiglio di non averla tenuta al corrente di qualcosa. Di certo ieri la Juventus ha anche modificato il progetto di bilancio d’esercizio consolidato al 30 giugno 2022. Correggendo un rendiconto con 254 milioni di euro di perdite. In attesa dell’approvazione degli azionisti, in programma per il 27 dicembre dopo due rinvii.
Proprio dopo l’annuncio di Marilungo il CdA ha deciso di dimettersi in blocco. Ed è arrivato l’addio a Pavel Nedved, all’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e agli altri membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood. Mentre la lettera di Andrea Agnelli ha parlato in maniera sibillina: «Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus». La società ieri ha anche deciso di rivedere al rialzo «la stima di probabilità di avveramento delle condizioni di permanenza in rosa per quei calciatori che nel biennio 2019/20-2020/21 hanno rinunciato a parte dei compensi e con cui sono state successivamente concluse integrazioni salariali o “loyalty bonus”». Con novità attese nella semestrale al 31 dicembre 2022.
Gli stipendi e le chat
Si sta parlando proprio di una parte delle contestazioni della procura di Torino. Ovvero di quelle scritture private stipulate dalla società con i calciatori – che secondo i giudici non sono state comunicate correttamente al mercato – e di cui parlò anche l’allora capitano Giorgio Chiellini in chat con i colleghi. Rassicurandoli sulla garanzia del presidente e dicendo loro di non preoccuparsi per il comunicato stampa «diverso» che sarebbe uscito per «questioni di Borsa». Agli atti c’è anche un biglietto del dirigente Federico Cherubini trovato durante le perquisizioni. Nel quale, per attaccare l’allora direttore sportivo Fabio Paratici, si parla proprio di «plusvalenze artificiali».
Nel comunicato di ieri sera i bianconeri hanno già rettificato i propri conti, su indicazione della Consob. «Tali revisioni di stime e di assunzioni comportano pertanto rettifiche delle stime di oneri di competenza a fine giugno 2020, fine giugno 2021 e fine giugno 2022 per effetto delle integrazioni salariali siglate a luglio/agosto 2020 e dei “loyalty bonus” siglati a settembre 2021». Mentre «sono sostanzialmente nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso e futuri, e non sono material sul patrimonio netto al 30 giugno 2022».
Scanavino, Alessandro Nasi, Alessandro Del Piero
L’incarico di direttore generale va a Maurizio Scanavino di GEDI. In attesa di portare nomi e volti nuovi. Il Corriere della Sera fa quelli di Alessandro Nasi e Alessandro Del Piero. Mentre la bandiera bianconera non ha bisogno di presentazioni, Nasi è vice presidente della società finanziaria Exor, la holding finanziaria controllata dagli eredi delle famiglie Agnelli e Nasi. È cugino di John e Lapo Elkann. Oltre che compagno di Alena Seredova, ex di Gianluigi Buffon. La svolta arriverà a gennaio. Intanto però c’è anche chi festeggia. Sulla pagina ufficiale degli ultras è apparsa in queste ore una foto con il settore al completo di striscioni come Drughi e Tradizione. Sotto i commenti, a decine: «La curva sud gioisce», «Finalmente una buona notizia, fino alla fine». E ancora: «Finalmente tutti fuori ora aspettiamo le dimissioni di Allegri. Torneremo».
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