Carlo Calenda e l’incontro con Meloni: «Lei ha fascino ma Forza Italia vuole sabotarla»
Il leader del Terzo Polo Carlo Calenda ieri è andato all’incontro con Giorgia Meloni sulla Legge di Bilancio. Oggi, in un’intervista a La Stampa, spiega che la premier esercita su di lui un certo fascino. Ma anche che la manovra è nata nel segno di Matteo Salvini e della Lega. «Sento il fascino della storia di Giorgia Meloni. È quella che lei ha raccontato più volte: una donna che nasce in una famiglia non privilegiata, con una vita difficile e che ce la fa da sola. Questo mi predispone positivamente dal punto di vista della chimica. Dopodiché, abbiamo pensieri diametralmente opposti, ma sono in grado di fare questo apprezzamento rimanendo radicato nelle mie convinzioni», esordisce Calenda. Per puntare poi il dito su Forza Italia: «L’incontro un’operazione mediatica? Allora bastava una chiacchierata. Penso piuttosto che Forza Italia abbia un problema. Vuole sabotare il governo di cui fa parte. Non lo trovo lodevole come intento». Secondo Calenda «è una questione di serietà. Sono stati votati ed eletti per lavorare in coalizione. Non puoi fare finta e poi iniziare a segare le gambe della sedia. Questo è il motivo di fastidio dei vari Ronzulli, Gasparri e Mulè. Sono in un partito sgonfiato che vive di polemiche interne al governo». Mentre sulla Finanziaria «abbiamo deciso che seguiranno degli approfondimenti tecnici. Invieremo il nostro centro studi e il legislativo. Io sarò presente sul tema dell’energia». Per Calenda la Legge di Bilancio «è ancora la manovra di Salvini. Dal pos in poi, sono tutte bandierine elettorali della Lega». Infine, una battuta sul Pd: «Ho proposto al Pd di lavorare insieme sulla manovra, gli ho anche inviato la nostra proposta, ma non hanno mai risposto. Preferiscono fare a gara con i Cinque stelle a chi va in piazza per primo».
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