Genova, la chat dell’orrore: pedopornografia, mutilazioni, neonazismo, sparatorie di massa. Tre arrestati
In un gruppo Telegram veniva incoraggiata ed esaltata la discriminazione razziale etnica e religiosa. Tre ragazzi accusati di farne parte sono stati arrestati oggi, nell’ambito dell’operazione Blocco Est Europa della polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova. Nelle chat incriminate venivano osannati gli autori di sparatorie nelle scuole elementari e medie. I video delle stragi, inoltre, venivano condivisi nella chat e le gesta fatte oggetto di intenzioni emulative. Alcuni dei membri avevano infatti inaugurato una vera e propria “campagna di addestramento” al tiro con armi ad aria compressa utilizzando come “bersaglio” effigi di importanti cariche dello Stato in varie zone abbandonate del capoluogo ligure. L’obiettivo ultimo consisteva nella realizzazione di un “progetto stragista” di enormi dimensioni alle Istituzioni democratiche. Per questo tra le accuse contestate, a vario titolo, figura l’apologia di gravi delitti (omicidi e stragi) anche di tipo terroristico, assieme all’istigazione alla violenza sessuale su minori e diffusione di materiale pedopornografico. Il tutto condito da copioso materiale di stampo suprematista: xenofobo, misogino, omofobo, antisemita e filonazista. Contenuti che spaziavano dalle immagini di coprofagia a quelle di necrofilia, di decapitazioni, torture ed esecuzioni provenienti dagli ambienti jihadisti, mutilazioni e automutilazioni. I messaggi venivano scambiati tra ragazzi giovani, tra i 14 e i 21 anni. Le attività di indagine sono scattate dopo una segnalazione al Commissariato di P.S. online, e sono state svolte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Liguria e dalla D.I.G.O.S. di Genova.
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