Manovra, Giorgetti: «Non condivido il pessimismo del Fondo monetario sull’economia italiana»
Lungo intervento di Giancarlo Giorgetti ai membri delle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Il titolare di via XX settembre, nell’introduzione, ha sottolineato che «l’andamento dell’economia continua a sorprendere in quanto a resilienza». Ma ha ammonito: «Guardando avanti non possiamo escludere una temporanea flessione del Pil nei primi mesi a cavallo dell’anno. Tuttavia guardando più oltre, nell’ipotesi che non ci siano nuovi shock prevediamo che l’economia riprenda slancio nel corso del 2023 anche grazie all’impulso del Pnrr». Questo il quadro generale che ha prospettato il ministro, che ha rimarcato in più passaggi la fase di rallentamento economico e, contemporaneamente, il forte rialzo dell’inflazione. «L’impennata del costo dell’energia mette a rischio di sopravvivenza le nostre imprese, non solo quelle energetiche. L’impatto sui bilanci familiari è particolarmente grave per fasce di popolazione con redditi più bassi». Alla luce di ciò, la legge di Bilancio è un provvedimento «importante, coraggioso e responsabile, considerati anche i tempi a disposizione per predisporlo», ha affermato Giorgetti.
Il ministro dell’Economia ha detto che la Manovra è stata studiata muovendosi nel solco della Nadef, seguendo un sentiero di «responsabilità e sostenibilità della finanza pubblica». Ampliando il ragionamento agli scenari macroeconomici, il governo prevede «in presenza di una corposa manovra di bilancio, che la crescita del Pil acceleri a quasi il 2% nel 2024. Il successivo rallentamento all’1,3% previsto per il 2025 è di natura prudenziale e riflette la consuetudine per cui la previsione di medio termine debba “piegare” verso il tasso di crescita potenziale stimato per l’economia italiana. Il nostro impegno è di conseguire un tasso di crescita del Pil assai più elevato di quanto indicato dal quadro programmatico anche nel 2025».
Insomma, conclude il ministro dell’Economia sul punto, «non sembra condivisibile il pessimismo oggi prevalente sulle prospettive per l’economia internazionale e, in particolare, per quella italiana, pessimismo che traspare anche dalle previsioni economiche di organizzazioni quali il Fondo Monetario Internazionale». Giorgetti si è riservato di fare un chiarimento anche sulla rottamazione delle cartelle esattoriali: «Voglio dire che non abbiamo introdotto alcuna forma di sanatoria o condono, come pure da qualche parte è stato erroneamente sostenuto. Non sono stati previsti abbattimenti dell’ammontare delle imposte dovute né limitazioni dei poteri di controllo dell’amministrazione finanziaria».
Leggi anche:
- Fondo monetario internazionale: «Metà dell’area euro in recessione tecnica nel 2023». Colpita anche l’Italia
- L’Italia è il Paese peggiore nel G20 per salari reali. Crollo del 12% dal 2008: si rischia una recessione ancora più profonda – I dati
- L’Italia entra nel «post populismo»: guerra, Covid e crisi economica cambiano i bisogni. E 2 italiani su 3 si sentono insicuri – I dati Censis
- Il rapporto Svimez certifica il divario Nord-Sud: nel 2023 Mezzogiorno in recessione
- Ue, gli indici Pmi confermano i timori di una contrazione economica: «La recessione è imminente»