Così la Guardia Costiera fa litigare Lega e FdI: «La competenza è di Salvini». «No, di Crosetto»
La Guardia Costiera fa litigare il governo Meloni. «Il corpo delle capitanerie di Porto-Guardia Costiera è alle dipendenze del Ministero» dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini in audizione al Senato sulle linee programmatiche del suo Dicastero, elogiando il lavoro di tutto il personale. Ma a quanto pare non tutti la pensano così. Anzi. Il Foglio racconta oggi che dalle parti di Fratelli d’Italia la competenza è invece di Guido Crosetto. Ovvero del ministero della Difesa. O meglio: il partito della premier fa notare che l’articolo 132 del Codice Civile Militare dice: «Il Corpo delle capitanerie di porto dipende dalla Marina militare, concorre alla difesa marittima e costiera, ai servizi ausiliari e logistici della Forza armata».
La battaglia navale nel governo Meloni
Tecnicamente, quindi, la Guardia Costiera dipende funzionalmente dal ministero delle Infrastrutture. E gerarchicamente dal ministero della Difesa. Si riapre così uno dei primi problemi nati all’epoca della formazione dell’esecutivo guidato da Meloni. Cambia però il duellante: in quel caso era Nello Musumeci. Che secondo le indiscrezioni per il suo ministero del Sud avrebbe potuto ricevere proprio le deleghe sulle Capitanerie. Lasciando Salvini a bocca asciutta. Un argomento non secondario, visto che è la Guardia Costiera che soccorre i barconi. E che sul tema potrebbe scoppiare un conflitto di competenze. Ma secondo il retroscena si tratta solo dell’ultimo atto della guerra tra FdI e gli alleati. In cui il partito di Meloni cerca di lasciare a bocca asciutta di competenze Lega e Forza Italia. Con l’obiettivo di non avere problemi di tenuta.