No! Un ucraino non è stato condannato a 15 anni di carcere per aver appeso una bandiera russa
Secondo quanto diffuso da alcuni canali Telegram filorussi, un uomo di Odessa sarebbe stato condannato dalle autorità ucraine a 15 anni di carcere per aver esposto la bandiera della Russia e una scritta «Odessa è una città russa». La presunta notizia è stata poi ripresa sui social da diversi utenti e pagine, senza però approfondire e senza rendere noto che l’uomo non è stato condannato per quel gesto.
Per chi ha fretta
- Si sostiene che un uomo di Odessa sia stato condannato dalle autorità ucraine a 15 anni per aver espresso il suo sostegno alla Russia.
- In realtà, l’uomo è stato condannato in quanto collaborava con le autorità russe.
- Aveva creato un gruppo con il quale operava per conto dei russi e forniva informazioni utili a livello militare.
- I membri del gruppo sono stati arrestati mentre compivano un rapimento.
- Il gruppo intendeva sfruttare l’uomo rapito per trarne profitto e per utilizzarlo per uno scambio con prigionieri russi.
Analisi
Ecco un esempio di post Facebook (datato 30 novembre 2022) dove viene proposta la narrazione parziale:
Un tribunale di Odessa (sotto regime di KIEV) ha condannato un uomo a 15 anni di carcere per aver appeso un poster con il tricolore russo e la scritta “Odessa è una città russa”.
La notizia completa
La notizia della condanna di un uomo a 15 anni di carcere a Odessa è nota dal 29 novembre 2022 mattina (ore 10:01 ora italiana) attraverso la pagina Facebook ufficiale ucraina «Офіс Генерального прокурора» («Ufficio del Procuratore Generale»). Nella comunicazione troviamo la foto diffusa dagli utenti (e canali Telegram filorussi, come riscontrato da Open Fact-checking):
La vicenda della bandiera e del cartellone con la scritta «Odessa – Città russa» («Одесса – русский город») è soltanto una parte dell’intera vicenda. Dal comunicato ufficiale si apprende che l’uomo era in contatto con l’FSB (il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa) e riceveva indicazioni per attività sovversive e di supporto all’esercito russo. L’uomo, infatti, avrebbe formato un gruppo operativo (definito dalle autorità ucraine «gruppo criminale») con il quale raccoglieva informazioni sulle posizioni militari ucraine ad Odessa. Per quanto riguarda la bandiera, il gruppo avrebbe ricevuto indicazioni per appenderla in un edificio di Odessa, permettendo ai media russi di farne uso per la propaganda.
Alcuni membri del gruppo erano stati arrestati a fine settembre 2022 mentre stavano compiendo un rapimento. Per ingannare l’uomo, un imprenditore di Odessa impegnato nel volontariato durante l’invasione russa, questi si erano vestiti da militari. L’obiettivo del rapimento era quello di ottenere beni e scambiarlo con prigionieri russi.
La diffusione della notizia fuorviante
Alcuni utenti riprendono un testo che proviene da un canale Telegram chiamato @WarRealTime:
Ecco il post del canale Telegram filorusso, pubblicato il 29 novembre 2022:
Altri post Facebook citano una fonte diversa, quella del gruppo Donbass Italia:
Ecco il post Telegram di Donbass Italia, pubblicato sempre il 29 novembre 2022 (alle 16:12 ora italiana) e condiviso dal filorusso Giorgio Bianchi, il quale afferma di aver tratto la notizia da RT Russian:
Conclusioni
I canali social filorussi condividono una storia estremamente parziale riguardo alla condanna a 15 anni di un cittadino di Odessa. L’uomo non era stato punito per aver appeso semplicemente la bandiera russa e per aver definito Odessa «città russa», ma perché risultava essere un collaboratore dell’esercito russo e per aver organizzato il rapimento di un uomo.
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