Omicidio Meredith, Sollecito agli studenti a Trento: «La mia vita è stata distrutta. Si voleva dare in pasto un colpevole all’opinione pubblica»
A circa 15 anni dal delitto di Perugia in cui Meredith Kercher fu uccisa, Raffaele Sollecito – il 38enne assolto insieme ad Amanda Knox dall’accusa di aver partecipato all’omicidio – è intervenuto oggi, venerdì 2 dicembre, al Collegio arcivescovile di Trento per un «incontro-testimonianza sul senso della pena, della colpa, della giustizia riparativa e soprattutto della ingiusta detenzione e della sovraesposizione mediatica dei casi di cronaca giudiziaria». Il giovane pugliese ha voluto raccontare ai ragazzi del quarto e quinto anno di superiore del ruolo svolto dai media e dall’opinione pubblica nella vicenda dell’omicidio della studentessa inglese, avvenuto nel 2007 e per il quale è stato condannato l’ivoriano Rudy Guede. «Avete mai visto il film Yara? – domanda Sollecito ai ragazzi -. In quella pellicola si vede la folla pronta ad aggredire il pm perché ancora non è riuscito a prendere il colpevole. Anziché ragionare e dire “attenzione, dobbiamo arrivare alla verità”, c’è la comunità che si muove perché ha paura di non riuscire ad arrivare a quella verità». E poi: «Non dovete mai entrare nel tranello di farvi prendere dall’emozione, perché è ingannevole. Anche nel mio caso è stato così: si voleva dare in pasto un colpevole all’opinione pubblica».
Sollecito, che fu condannato in primo grado nel 2009 e poi definitivamente assolto insieme alla studentessa americana e coinquilina di Meredith, ha sottolineato come la sua vita «sia stata distrutta» da questa vicenda. «Non solo la mia – afferma, citato dal Nuovo Trentino -, ma anche quella dei miei familiari Con il fango che mi è stato gettato addosso e non mi permetteva di vedere un futuro». E ancora: «Ero uno di voi, anche se voi siete studenti del liceo. E avevo la passione per i manga e gli anime giapponesi che penso molti di voi abbiano». Prima dell’incontro a Trento gli studenti – ha fatto sapere la promotrice dell’evento Spes contra spem – si sono preparati in aula studiando il caso. «L’hanno valutato senza pregiudizi, con una sincerità e con una chiarezza che mi ha sorpreso molto, perché non hanno vissuto quest’evento con il filtro della stampa», ha affermato la professoressa Giuseppina Coali.
Foto copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MEO
Leggi anche:
- Omicidio Meredith, l’attacco dell’avvocato di Sollecito: «Rudy Guede va espulso dall’Italia»
- Omicidio Meredith, Amanda Knox torna a Perugia e visita Gubbio con Sollecito. «Una gita programmata il giorno del ritrovamento del corpo e poi saltata»
- Caso Meredith, Raffaele Sollecito: «Da Guede solo menzogne. Sono in causa contro lo Stato» – L’intervista
- Caso Meredith, Rudy Guede torna libero. Sollecito: «Per le sue bugie io e Amanda rischiammo di essere condannati» – Il video
- Omicidio Meredith, 12 anni dopo. Sollecito: «Cicatrice che non va più via» – L’intervista